Vaccini Covid Lombardia, Bertolaso: nuova strategia a Bergamo e Brescia, da domani 24mila vaccini a over 60

La strategia di «chiudere tutto e basta non mi pare sufficiente – ha detto a margine della conferenza stampa Bertolaso -. Faremo un esperimento con questi Comuni che stanno al confine tra Bergamo e Brescia, i quali sono i più colpiti dalla famosa variante inglese. Dobbiamo fare tutto il possibile per ridurre questa maledetta variante inglese, che purtroppo non è ancora finita».

La rimodulazione della strategia vaccinale passerà anche per quei Comuni attualmente in fascia rossa (Bollate, Viggiù e Mede). A Bollate, in particolare, Bertolaso ha detto che «nell’arco di qualche giorno verranno vaccinati tutti gli over 80 e tutti gli insegnanti (nel polo allestito in Fiera a Milano): questi ultimi proprio perché il focolaio di variante Covid si è verificato in particolar modo a livello scolastico. Abbiamo quindi pensato che fosse giusto partire da questa categoria». Non ci sono ancora, invece, indicazioni per il resto del personale scolastico lombardo. A Viggiù la strategia sarà ancora diversa: data la posizione al confine con la Svizzera «lì vaccineremo tutti i transfrontalieri», ha detto Bertolaso. Nel pomeriggio l’Ats Insubria ha chiarito la strategia che interesserà il Comune: «L’intera popolazione maggiorenne residente nel Comune di Viggiù sarà sottoposta a vaccinazione anti-covid. A seguito delle valutazioni effettuate con Regione Lombardia, è stata definita una specifica strategia vaccinale, che tiene in considerazione la particolare collocazione geografica di prossimità con la Svizzera e l’alta presenza di frontalieri che possono entrare più facilmente in contatto con varianti del virus. Le somministrazione del vaccino anti-covid nel comune di Viggiù prenderà avvio nei prossimi giorni. Saranno convocati gli over 80, poi, a seguire la fascia da 66 a 79 anni e successivamente i soggetti tra 18 e 65 anni. Caratteristica peculiare della strategia vaccinale per quest’area è proprio l’estensione alla fascia di popolazione attiva dai 18 ai 65 anni. Questo target è costituito da una rilevante percentuale di frontalieri e l’inclusione di questa categoria rientra quindi in una azione di sanità pubblica volta a contrastare la diffusione delle varianti. L’obiettivo è ampliare la platea dei soggetti immunizzati e proteggere i cittadini più fragili che, per ragioni cliniche, non possono essere sottoposti a vaccinazione. Sono in corso di definizione gli aspetti organizzativi e le modalità di adesione per i cittadini nella fascia di età 18-79, che verranno resi noti con successiva comunicazione anche attraverso il portale di Ats Insubria».

Una rimodulazione che per forza di cose inciderà anche sulle scorte vaccinali delle Regioni: «Stiamo andando ventre a terra e stiamo anche riducendo le scorte definite da Roma che ogni Regione dovrebbe tenere per sicurezza che dovrebbe essere del 30% dei vaccini che vengono forniti – ha detto Bertolaso -. Noi abbatteremo questa percentuale di scorte disponibili perché pensiamo che bisogna intervenire immediatamente. L’unico modo di fermare questa pandemia sono i vaccini e bisogna vaccinare sempre e comunque, con quelli che sono i vaccini disponibili e cercando anche di avene di più».

CORRIERE.IT

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