Luna Rossa batte Ineos 7-1 e vince la Prada Cup: ora la sfida con New Zealand in Coppa America

di Gaia Piccardi

Luna Rossa batte Ineos 7-1 e vince la Prada Cup: ora la sfida con New Zealand in Coppa America

Con la Prada Cup in cambusa, la vita è più bella. È una domenica felice per Luna Rossa e tutto lo sport italiano: servivano due punti per chiudere 7-1 la serie di finale contro gli inglesi di Ineos e due punti, nella baia di Auckland, sono puntualmente arrivati nelle regate 7 e 8, confermando lo strapotere del team italiano sullo squadrone plurimedagliato in missione per conto di sua maestà la regina. Luna Rossa conquista così la Prada Cup, la selezione degli sfidanti al trofeo più antico dello sport, e va all’arrembaggio della 36esima Coppa America (6-22 marzo) contro i detentori di team New Zealand.

La sensazione non è nuova per Luna Rossa: è la seconda volta (su quattro finali) che la barca dell’armatore Patrizio Bertelli, ad di Prada, si aggiudica il passaggio obbligato verso l’America’s Cup. Stessa spiaggia, stesso mare: nel 2000, sempre nel Golfo di Hauraki, la Luna aveva vinto la battaglia navale con America One di Paul Cayard, il timoniere con i baffi del Moro di Venezia che aveva regalato all’Italia il successo in Vuitton Cup (l’allora Prada Cup) a San Diego nel ‘92, per poi arrendersi in Coppa America a Black Magic, l’imbattibile vascello nero dei kiwi.

Le ultime regate della serie di finale della Prada Cup sono, come le precedenti, senza storia. Ventuno anni dopo il trionfo 2000, dove tutto era iniziato, Luna Rossa alza al cielo la coppa diventando sfidante ufficiale all’America’s Cup dopo due prove dominate nell’aria leggera, l’habitat naturale della Luna. Ci sono 9-10 nodi sul campo di regata A di Auckland quando scatta la prima prova, settima della serie: l’attacco a due teste italiano, i timonieri Francesco Bruni e Jimmy Spithill, pretendono la destra in partenza e se la prendono, sono davanti al primo incrocio, applicano una marcatura asfissiante su Ineos che non ha scampo e ci mette del suo cadendo dai foil al primo cancello di poppa e perdendo drammaticamente terreno. Da lì in poi, dominio della Luna. 1’45” il delta finale. 6-1.
La seconda regata, l’ottava e ultima, non sfugge allo schema. Sul match point per Luna Rossa Ben Ainslie, timoniere di Ineos, gioca il tutto per tutto: tenta il corpo a corpo con Bruni e Spithill, volano le richieste di penalità, gli italiani per liberarsi dall’asfissiante morsa inglese tagliano in anticipo la linea di partenza e vengono sanzionati dai giudici. Luce verde per Ineos, che passa davanti al primo incrocio (una rarità) e va in marcatura, come da regole sacre del match race. Ma è Pietro Sibello, randista e tattico sull’Ac75 azzurro, a pescare un buono sul campo di regata.

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