Lombardia zona arancione, perché la regione può cambiare colore

di Stefano Landi

Lombardia zona arancione, perché la regione può cambiare colore

La road map porta dritto a venerdì. Quando i tecnici del Cts metteranno le carte sul tavolo e si capiranno i colori all’orizzonte per ogni Regione. La Lombardia da due settimane convive in un limbo non abbastanza giallo per essere certa di restarci. Venerdì scorso, l’Rt, il parametro che indica la velocità del contagio, sfiorava quota 1, ormai considerata soglia invalicabile per mantenere la fascia con le minori restrizioni. Ma da quello 0,97 di sette giorni fa qualcosa potrebbe muoversi.

In una settimana caratterizzata da un aumento medio dei casi da 11.946 a 13.714. E soprattutto con la presenza di diversi focolai sul territorio che possono muovere l’indice. Per questo dopo aver firmato l’ordinanza che prevede le quattro zone rosse nei comuni di Bollate, Castrezzato, Mede e Viggiù, il governatore Attilio Fontana aspetta di capire gli scenari della Regione: «Spero che non si debba ritornare in zona arancione. I dati non sono ancora arrivati, ma penso si debba anticipare la scadenza del venerdì. Ormai però è un dato acquisito che con le chiusure i dati migliorano e con le aperture peggiorano».

arancione e gialla

Ai piani alti del Pirellone però nessuno dà per scontato il passaggio in arancione, che implicherebbe una nuova serrata di massa per bar e ristoranti, per citare il fronte più caldo.

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