Zone rosse per fermare le varianti e vaccinazioni in caserme e palestre: la strategia del governo Draghi

Bar e ristoranti

Il consiglio dei ministri stabilirà se e come dare seguito alle richieste dei gestori dei locali pubblici di poter aprire bar e ristoranti la sera in fascia gialla e a pranzo in fascia arancione.

Palestre e piscine

L’altro settore da valutare è quello dello sport. Le nuove linee guida prevedono infatti aperture scaglionate e comunque lezioni individuali almeno nella prima fase della ripresa. Oltre a un distanziamento straordinario rispetto alle altre attività: 2 metri in palestra, 10 metri quadri in piscina.

Cinema e teatri

La ripresa dello spettacolo «in presenza» è una delle richieste che ormai da mesi pressa i ministri e anche su questo dovrà essere fatta una valutazione dal nuovo esecutivo tenendo conto che molte attività sono in grande affanno e la maggior parte delle sale rischiano di non riaprire.

Milioni da vaccinare

I ritardi nella campagna vaccinale — dovuti soprattutto alla mancata consegna da parte delle industrie farmaceutiche — dovranno essere recuperati. Ecco perché si sta pensando di coinvolgere la Protezione civile e i militari per intervenire in quelle regioni che rischiano di accumulare ulteriori rinvii per la mancanza di personale e luoghi adatti a somministrare le dosi.

Caserme e aeroporti

Proprio come sta avvenendo nel Lazio— dove è stata reperita un’ala dell’aeroporto Leonardo da Vinci — si cercherà anche in altre zone di seguire lo stesso esempio utilizzando caserme, palestre, hangar e affidandosi all’aiuto dei militari e dei volontari della Protezione civile per vaccinare i cittadini. L’ipotesi più probabile è che il supporto ai governatori — compresa la distribuzione — arrivi proprio dalla struttura che dipende da Palazzo Chigi, lasciando invece al commissario Domenico Arcuri esclusivamente l’approvvigionamento delle dosi.

CORRIERE.IT

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