Zone rosse per fermare le varianti e vaccinazioni in caserme e palestre: la strategia del governo Draghi

di Fiorenza Sarzanini

Zone rosse per fermare le varianti estere di Covid-19 e accelerazione della campagna vaccinale utilizzando anche le caserme e gli aeroporti. Dopo l’allarme dell’Istituto superiore di sanità sulla diffusione del virus, il governo studia le misure per cercare di tenere sotto controllo la curva epidemiologica che risulta di nuovo in salita. La strategia sembra escludere al momento il lockdown, puntando su interventi mirati proprio come sta già accadendo con la chiusura di intere aree decisa a livello locale, ma d’intesa con l’esecutivo. Appare difficile che possa esserci un allentamento dei divieti, anche se nei prossimi giorni dovrà essere effettuata una ricognizione per valutare se e come poter soddisfare almeno in parte le istanze delle varie categorie. Una delle priorità rimane quella di vaccinare nel più breve tempo possibile i cittadini e per questo saranno coinvolti militari e volontari della Protezione civile negli hangar e nelle caserme, preferiti alle «primule» del commissario Domenico Arcuri.

Il Dpcm in scadenza

Parte bene l’asse tra Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, neoministro per gli Affari regionali, ma soltanto nei prossimi giorni si metterà a punto la strategia di contenimento del Covid-19. Anche perché in vista della scadenza del Dpcm in vigore, prevista per il 5 marzo, dovrà essere il presidente del Consiglio Mario Draghi a decidere se utilizzare lo stesso metodo, oppure procedere per decreto lasciando ai ministri il potere di ordinanza su aperture e chiusure.

Le zone rosse

La strada per evitare il lockdown nazionale passa dalla chiusura di paesi, città e intere province dove circolano la variante inglese, ma anche quella brasiliana e sudafricana che finora sembrano resistenti ai vaccini. Aree dalle quali non si può uscire e dove non si può entrare, dove gli spostamenti sono vietati e la maggior parte dei negozi resta chiusa. Per questo è stata ribadita a sindaci e governatori la necessità di intervenire d’urgenza chiudendo anche le scuole, appena si ha la percezione che ci siano positivi al virus mutato.

Italia a colori

Il sistema dei colori dovrebbe rimanere con la divisione in fasce rosse, arancione, gialla e bianca, ma proprio la presenza delle varianti potrebbe portare a un ulteriore ritocco dei parametri. Attualmente con l’Rt a 1 si entra in fascia arancione e con 1,25 si va in fascia rossa, ma non è escluso che gli scienziati propongano di abbassare ulteriormente le soglie. Sarà poi il governo a dover stabilire quali attività tenere aperte e quali invece vietare nelle varie aree.

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