Il Senato processa Trump e Twitter lo condanna per sempre al silenzio

L’obiettivo è creare un clima di forte sconcerto in aula e indurre i repubblicani indecisi a votare la messa in stato di accusa. «Questo non è un processo di parte, è un momento di verità per il Paese», ha affermato il deputato democratico Jamie Raskin, che guida il team della Camera con funzioni da pubblici ministeri. L’ex presidente ha guardato in tv l’attacco «come fosse un reality show, lodando i rivoltosi e simpatizzando con loro, senza fare nulla per aiutarci», ha aggiunto affermando così che l’imputato avrebbe svolto il ruolo di «istigatore capo».

Trump fa affidamento sui numeri (serve il quorum di due terzi del Senato dove Gop e Dem si spartiscono esattamente a metà i 100 seggi) convinto che non solo ce la possa fare anche questa volta, ma addirittura che sarà in grado di trasformare quella che potrebbe essere la sua definitiva condanna politica in un ritorno trionfante sulla scena di Washington. Sul suo capo però pende un’altra indagine a suo carico, quella della Georgia, dove la procura della contea di Fulton ha aperto un’inchiesta in merito ai suoi tentativi di ribaltare il voto nello Stato, che diventerebbe così il secondo, dopo New York, dove l’ex presidente rischia un processo.

LA STAMPA

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