Dimissione Conte, il premier sa di giocarsi tutto: «Ora capiremo se ero io l’obiettivo della crisi»

Gaetano Quagliariello, senatore di Cambiamo!, si aspetta una proposta alta: «La salvezza di Conte non è solo nei numeri, ma nella qualità del discorso di unità nazionale». Fino a notte Conte ha limato il suo appello europeista «al senso di responsabilità di tutto il Parlamento» e oggi stesso lo lancerà, con un intervento davanti alle telecamere o nel corso di una conferenza stampa. La chiamata è rivolta «a tutte le forze moderate e liberali che hanno a cuore il destino dell’Italia» e a cui Conte potrebbe offrire un finale di legislatura «costituente». Un pacchetto di riforme aperto anche alle opposizioni: sistema elettorale proporzionale, forma di governo, Recovery plan condiviso. L’obiettivo è far lievitare la maggioranza fino a 175 senatori, grazie a un gruppo parlamentare di una quindicina di nomi sotto il simbolo del Maie, in grado di controbilanciare Italia Viva rendendo i renziani non più decisivi. Ma un veto sul senatore di Rignano non c’è, non da parte di Conte almeno.

«Io non ho mai fatto personalismi, né ho mai voluto far fuori Renzi», ha assicurato il premier agli ambasciatori, ai quali ha confidato l’interrogativo che più lo assilla: «La scommessa vera è se Renzi farà il mio nome, o indicherà al capo dello Stato un altro al posto mio». Angoscia comprensibile, vista la risolutezza con cui per settimane il giurista pugliese si era opposto al Conte ter, per il quale premevano sia Renzi che il Pd. Il premier si era convinto che al Quirinale il leader di Italia Viva avrebbe posto il veto su di lui. E di certo anche le dichiarazioni di dirigenti dem del calibro di Orlando e Delrio non lo lasciavano tranquillo.

Problemi che non si sono dissolti, anzi. Eppure ieri, nella giornata più lunga, tormentata e frenetica, in cui si è convinto a cedere e rassegnare le dimissioni, l’avvocato ha deciso di fidarsi del Nazareno e non ha chiuso la porta a Renzi. Comunque vada, Conte vuole che la crisi ormai formalizzata si svolga «alla luce del sole», perché gli italiani sappiano se il leader di Italia Viva ha aperto la crisi per i temi e i tempi del Recovery o per liberarsi di lui: «In quel caso dovranno spiegarlo al Paese».

CORRIERE.IT

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