Passaporto vaccinale, il sì di palestre e piscine: «Così si rilancia lo sport»


LE DIFESE IMMUNITARIE
Stessa opinione per Marco Bisciaio, Referente nazionale Parkour-Federazione Ginnastica d’Italia: «Ben venga il passaporto vaccinale. Chiudere le palestre è stato un errore: lo sport rafforza le difese immunitarie ed è importante pure a livello psicologico. Inoltre, le varie strutture hanno lavorato per mettere in sicurezza i locali. Ci sono bimbi tra i 5 e i 7 anni, ad esempio nella ginnastica artistica, che stavano facendo attività preparatoria all’agonismo. Se non consentiamo loro di farla per un anno o due, i risultati li vedremo tra un paio di Olimpiadi. In altri Paesi, la preparazione è andata avanti». Servono interventi concreti. E rapidi. «Da cittadina ammetto che il passaporto vaccinale mi pare una forzatura perché tocca la privacy – commenta Laura Filipponi, responsabile Lungotevere Fitness, a Roma – ma è benvenuto se serve per far ripartire le attività, che ormai, in molti casi, sono al collasso economico e psicologico. Siamo chiusi da un anno e, con il Decreto Ristori, abbiamo ricevuto 4000 euro e poi altri duemila. Una somma insufficiente a coprire le spese. C’è chi non se ne cura e va avanti non pagando. E c’è chi, non riuscendo a mantenere gli impegni presi, giunge a gesti estremi come il suicidio».
Il tema delle palestre è ampio e coinvolge tante attività differenti. «Sì al passaporto vaccinale e agli strumenti per riaprire in sicurezza – dice Deborah Carravieri, istruttrice Difesa Donna presso Bono Academy-Sesto San Giovanni – da quando sono state chiuse le palestre, abbiamo dovuto sospendere l’insegnamento delle tecniche di difesa personale, le violenze però non si sono fermate, anzi, l’isolamento in casa ha peggiorato molte situazioni».

IL MESSAGGERO

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