Censis, sì degli italiani alla stretta per le feste di Natale e fine anno: «Anche il carcere per chi viola quarantena»

di Alessandra Arachi e Redazione Online

Censis, sì degli italiani alla stretta per le feste di Natale e fine anno: «Anche il carcere per chi viola quarantena»

Quasi l’80% degli italiani si dice a favore della stretta in vista delle prossime festività. A rivelarlo il 54esimo rapporto del Censis sulla situazione del Paese, quest’anno incentrato sui cambiamenti apportati dal Covid nelle nostre vite. «In vista del Natale e del Capodanno — si legge nel report dell’istituto di ricerca fondato nel 1964 — il 79,8% degli italiani chiede di non allentare le restrizioni o di inasprirle. Il 54,6% spenderà di meno per i regali da mettere sotto l’albero, il 59,6% taglierà le spese per il cenone dell’ultimo dell’anno. Per il 61,6% la festa di Capodanno sarà triste e rassegnata. Non andrà tutto bene: il 44,8% degli italiani è convinto che usciremo peggiori dalla pandemia (solo il 20,5% crede che questa esperienza ci renderà migliori)… Il virus ha colpito una società già stanca», mette in evidenza lo studio.

«Ampliate le diseguaglianze sociali»

Inoltre, «il 90,2% degli italiani è convinto che l’emergenza sanitaria e il lockdown hanno danneggiato maggiormente le persone più vulnerabili, ampliando le disuguaglianze sociali già esistenti». Se da un lato, da marzo a settembre 2020 «ci sono 582.485 individui in più che vivono nelle famiglie che percepiscono un sussidio di cittadinanza (+22,8%)», dall’altro 1.496.000 individui (il 3% degli adulti) hanno una ricchezza che supera il milione di dollari (circa 840.000 euro): di questi, 40 sono miliardari e sono aumentati sia in numero che in patrimonio durante la prima ondata dell’epidemia. Secondo i dati raccolti dal Censis, ad esempio, l’esperimento della didattica a distanza durante la pandemia sembra non aver funzionato in modo adeguato. «Per il 74,8% dei dirigenti la didattica a distanza ha di fatto ampliato il gap di apprendimento tra gli studenti» anche se «il 95,9% è molto o abbastanza d’accordo sul fatto che la Dad» sia stata «una sperimentazione utile per l’insegnamento».

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