Quei manovratori del fronte no-vax

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di   Beppe Severgnini

Un video di Corriere Tv, questa rubrica, una frase in televisione: è bastato perché il mondo no-vax decidesse d’interessarsi al sottoscritto. La mia colpa? Aver detto che il vaccino Covid potrebbe diventare obbligatorio. Una decisione che toccherà al governo, hanno ricordato il premier Conte e il ministro Speranza. E noi dovremo rispettare.

  Apriti cielo! Anzi: apriti web! Un paio di siti hanno cominciato a incitare i frequentatori: ero arrogante e meritavo una lezione di umiltà. Quello che mi è toccato leggere, ve lo risparmio. Ma credo sia importante capire come funzionano certi meccanismi. Manovrati ingenui e manovratori cinici: pessima combinazione.

  Per muovere migliaia di persone occorrono strumenti adeguati: siti, canali video e attivismo social. Si sceglie l’obiettivo e poi si invitano i seguaci a punirlo, inondandolo di accuse, offese, illazioni, velate minacce. Il linguaggio è noto: disprezzo per i «mainstream media», odio per Big Pharma, annunci di una dittatura sanitaria: le mascherine, le chiusure e l’imminente vaccino, considerato inutile e/o rischioso.

  «La Costituzione italiana lo vieta!», tuonano i manovratori e ripetono i manovrati. Storie. L’art. 32 recita: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge». Quindi, se la legge deciderà che il vaccino Covid sarà obbligatorio, dovremo farlo. Punto. Tra l’altro, le vaccinazioni obbligatorie esistono già (e quante malattie evitano!).

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