Recovery fund, cabina di regia per i fondi Ue: governo, Mef, Mise, 6 manager e task force di 300 persone

di Marco Galluzzo

ROMA – Giuseppe Conte apre alle richieste della maggioranza, in primo luogo Pd e Italia Viva, e si fa strada una gestione meno accentrata a Palazzo Chigi dei 209 miliardi di euro che l’Italia dovrebbe ricevere dalla Ue, nei prossimi anni, come risposta di ripresa economica dopo il Covid. Al termine del vertice di maggioranza con i capidelegazione dei partiti e i ministri dell’Economia e degli Affari europei, Roberto Gualtieri ed Enzo Amendola, si fa strada la definizione di una struttura piramidale con una gestione e supervisione politica, in capo a Palazzo Chigi, ma affiancata da una sorta di comitato tecnico esecutore, guidato da 6 manager indipendenti. È anche una svolta politica quella che emerge, anche se ancora interlocutoria, dal vertice a Palazzo Chigi: i finanziamenti del Recovery Fund dovrebbero essere gestiti sia dal Comitato interministeriale affari europei, sia da una regia politica che farebbe capo al premier Conte, al ministro dell’Economia, e a quello dello Sviluppo economico.

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