Scuole, nuovo dpcm: si riapre dopo la Befana, le regioni e i sindaci contro il piano Azzolina

Anche perché la capienza nei mezzi pubblici rimane al 50% e il nodo degli spostamenti resta irrisolto soprattutto nelle grandi città.

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Nell’esecutivo, e nella maggioranza, non tutti sono però sulla linea dei presidenti di regione che comunque trovano nell’ala intransigente dell’esecutivo, composta dai ministri Speranza, Franceschini e Boccia, una sponda non da poco. Italia Viva e M5S spingono infatti per una rapida riapertura. «Penso che un giorno guadagnato di didattica in presenza per questa generazione valga tutto il nostro sforzo ed il nostro impegno», ha sostenuto la ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti (Iv). Sul piede di guerra sono i 5S che difendono la ministra all’Istruzione Lucia Azzolina la quale si sta battendo da giorni per limitare i danni e tenere gli istituti aperti, visto che nessun paese europeo ha chiuso le scuole come l’Italia. Nel rispondere sui social ai quesiti dei ragazzi, la ministra dell’Istruzione ha ribadito la sua linea seppur con qualche cautela in più: «Sto lavorando per riportarvi quanto prima a scuola. È importante farlo. Serve prudenza, dobbiamo essere cauti e fare delle scelte. Credo che la scuola sia la priorità del Paese, ne va del vostro futuro». Anche dentro Leu c’è chi spinge, come Nicola Fratoianni: «Le scuole vanno riaperte, qui ed ora, non si può più rinviare questa scelta». Altra richiesta dei presidenti di regione riguarda la chiusura delle frontiere qualora non si riaprano gli impianti sciistici. Obiettivo del governo resta quello di avere in Europa una linea comune. Speranza condivisa ieri anche dalla Cancelliera Angela Merkel, ma i problemi non mancano anche perché paesi come Austria, Svizzera e Slovenia sembrano andare in direzione opposta. Sui “ristori” il governo è stato più esplicito facendo riferimento ai 250 milioni di euro già stanziati e ad altri provvedimenti che potrebbero essere presi nel consiglio dei ministri di domenica. Gli impianti da sci, ha detto Boccia, «riapriranno quando l’epidemia si sarà raffreddata. Speriamo nel giro di un mese, un mese e mezzo. I ristori saranno garantiti per tutte le attività che non potranno aprire».

IL MESSAGGERO

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