Scuole, nuovo dpcm: si riapre dopo la Befana, le regioni e i sindaci contro il piano Azzolina

di Marco Conti

Stavolta sono le Regioni a chiedere che la didattica a distanza venga prolungata sino a dopo le vacanze di Natale. La linea è emersa con forza nella riunioni della Conferenza Stato-Regioni, convocata dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, in vista del decreto che regolerà aperture e chiusure dal 4 dicembre. E la notizia è che il governo è deciso ad accogliere la richiesta per tornare in classe non prima dell’Epifania.

L’obiettivo

Un confronto a distanza al quale hanno preso parte anche il ministro della Salute Roberto Speranza, il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli e il presidente dell’Anci Antonio De Caro. Sul fronte opposto i presidenti del Veneto Luca Zaia, della Liguria Giovanni Toti, della Basilicata Vito Bardi, del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, del Molise Donato Toma, della Calabria Nino Spirlì e della Toscana, Eugenio Giani. Al ligure Toti è toccato il compito di mettere in guardia i colleghi dai rischi che si corrono riaprendo le scuole «per sette giorni al netto del weekend, così da dover mettere in isolamento gli eventuali positivi proprio a Natale». Ragionamento analogo quello di Zaia che giudica «rischioso aprire la scuola il 9 dicembre e chiudere subito dopo». E del laziale Zingaretti, che da giorni va ripetendo che la decisione dev’essere dei virologi, non della politica. E così tocca a Toti – in qualità di vicepresidente della Conferenza delle Regioni – raccontare che «unanimemente le regioni hanno ritenuto di suggerire al governo di procrastinare al 7 gennaio ogni riapertura della didattica in presenza». E che sia il “Natale in zona gialla” l’obiettivo che tutte le regioni intendono raggiungere, è ormai evidente. Ogni sforzo, compresa la chiusura degli impianti sciistici oltre che delle scuole, viene utilizzato per abbattere il più possibile la curva dei contagi in vista delle feste natalizie. La richiesta delle Regioni di tenere le scuole chiuse il governo è orientato ad accoglierla già nel Dpcm del 4 dicembre anche se una risposta potrebbe arrivare solo dopo la riunione che oggi avranno i capidelegazione anche in vista di un nuovo decreto ristori che il consiglio dei ministro dovrebbe licenziare domenica prossima. Mentre l’Emilia Romagna fa sapere di essere pronta a riaprire le scuole non appena il dpcm del governo lo consentirà, anche sindaci e presidenti di Provincia hanno manifestato dubbi.

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