Scostamento di Bilancio, la vittoria di Berlusconi: richieste accolte e coalizione unita

di Paola Di Caro

Scostamento di Bilancio, la vittoria di Berlusconi: richieste accolte e coalizione unita

C’è stato un momento in cui, ieri, le pressioni all’interno di Forza Italia perché «non ci si leghi le mani» vincolando il sì allo scostamento di Bilancio al volere degli alleati stavano per prevalere. L’ala moderata del partito — guidata da Gianni Letta, con Mariastella Gelmini a gestire i rapporti con i capigruppo di maggioranza e Renato Brunetta a trattare con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri — premeva per non sottostare ai diktat di Matteo Salvini: «Le nostre proposte sono state accolte dal governo, diciamo subito che voteremo sì, loro facciano quello che vogliono», era la linea a sera.

È servita una notte di serrate trattative in cui tutti hanno dovuto mettere qualcosa sul piatto — il governo che ha concesso tanto a FI ma qualcosa anche a FdI e a Lega, i pontieri ufficiali del Carroccio e azzurri al lavoro (da Tajani e Ronzulli Giorgetti, con la collaborazione degli uomini della Meloni) — perché si arrivasse a un’intesa che accontenta un po’ tutti ma che dà una vittoria oggettiva a chi si è speso per il risultato fin quasi a rompere la coalizione: Silvio Berlusconi.

«Voteremo uniti a favore dello scostamento anche al Senato, ed è una nostra vittoria — dice lo stesso Tajani —. Abbiamo cercato di tutelare i lavoratori autonomi, i più colpiti da questa crisi economica e sanitaria. Abbiamo insistito che ci fosse anche una moratoria fiscale a tutela di questa categoria. Il sostegno a questo scostamento non ha nulla a che vedere con il sostegno al governo. Lo abbiamo fatto nell’interesse degli italiani. Abbiamo dato un forte segnale di responsabilità, ora speriamo che il governo mantenga gli impegni presi».

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