Maradona è morto: «Arresto cardiaco»

Poi era stato trasferito nella clinica Olivos di Buenos Aires (l’ingresso dell’ambulanza era stato accompagnato da un corteo di mezzi delle forze dell’ordine, come si era potuto vedere dalle immagini trasmesse sui social dall’emittente argentina Tyc Sports, e di tifosi, alcuni con fumogeni azzurri) e martedì 3 novembre aveva subito una delicata operazione al cervello per rimuovere un ematoma subdurale. Cioè un coagulo di sangue che fuoriesce dalle vene e mette sotto pressione il cervello. Può ferire o lacerare il tessuto cerebrale vicino.
Sembrava avesse superato il momento più difficile ed era stato dimesso per la seconda fase del recupero da passare in un’abitazione privata nella zona del Nordelta, centro residenziale alle porte della Capitale argentina. La scelta era stata presa di comune accordo tra lo staff medico e l’entourage intimo di Maradona (le figlie, le sorelle e l’ex fidanzata Veronica Ojeda). Adesso le complicazioni e la morte di uno dei più grandi giocatori di sempre.

CORRIERE.IT

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