Speranza: «Segnali incoraggianti, ma limitazioni sono ancora inevitabili»

di Sara Bettoni

Speranza: «Segnali incoraggianti, ma limitazioni sono ancora inevitabili»

Il ministro Speranza (Ansa)

«Non possiamo permetterci una nuova ondata all’inizio del 2021. La mia linea è e resta quella della massima prudenza. Finché non avremo cure certe e un vaccino sicuro ed efficace, l’unica arma che abbiamo sono le restrizioni». È il messaggio di Roberto Speranza, ministro della Salute, ospite del talk «La sanità futura tra innovazione e ricerca» organizzato da Rcs Academy. Intervistato dal direttore del Corriere Luciano Fontana, il ministro ha fatto il punto sulla situazione pandemica in Italia. «Dobbiamo dire due verità che possono sembrare in contraddizione — ha spiegato —. La prima è che la pressione sugli ospedali è alta e il virus circola in maniera significativa. Non possiamo abbassare la guardia. Ma va considerato con la stessa franchezza che da alcune settimane abbiamo segnali incoraggianti».

Limitazioni inevitabili

Segnali che non possono tradursi in un immediato «liberi tutti», ma che ci dicono che la strada imboccata è quella giusta. A proposito del recente dibattito sulla riapertura delle scuole, delle attività commerciali e l’avvio della stagione sciistica in virtù dei primi dati in miglioramento, Speranza ha sottolineato: «Aspetteremo il report di venerdì per le valutazioni. Da ministro della Salute, credo che con 800 vittime la nostra cautela deve essere massima e ci sono limitazioni inevitabili. Non dimentichiamo quello che è avvenuto in estate. Una parte del Paese ha pensato in buona fede che la battaglia fosse finita e si potesse tornare alla normalità. Vediamo ora quale prezzo salato dobbiamo pagare. Ma non c’è conflittualità tra diritto alla salute e ripresa del Paese». L’epidemia ha messo in evidenza le difficoltà del Sistema sanitario nazionale, in particolare nelle cure sul territorio. Come ripartire?.

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