Dpcm Natale, chiusura piste da sci, verso intesa europea. Le regioni alpine: danno enorme

di Alessandro Trocino

Dpcm Natale, chiusura piste da sci, verso intesa europea. Le regioni alpine: danno enorme


Il timore è quello di incentivare un turismo della neve tra le Regioni, e tra gli Stati, con il ripetersi delle scene viste non più tardi di un mese fa a Cervinia, con lunghe code su seggiovie e skilift e assembramenti in biglietteria. Dopo lo stop del 24 ottobre, gli impianti sciistici sono chiusi ma l’avvicinarsi del Natale obbliga i governi a prendere una decisione. Che non potrà essere limitata localmente. Per questo il governo sta trattando per trovare un’intesa europea che consenta uno stop della ripresa delle attività. Decisione fortemente contestata dalle Regioni interessate e dalle categorie, che temono un tracollo economico.

L’intesa europea

Da giorni è in corso un’interlocuzione tra Palazzo Chigi e i leader europei, a partire da Francia e Germania, perché si arrivino a definire linee guida di coordinamento. All’opera è soprattutto il consigliere diplomatico di Giuseppe Conte, Piero Benassi. L’obiettivo è vietare le vacanze sulla neve a livello europeo, anche per evitare che si crei concorrenza tra le zone alpine o discriminazioni. Ma bisognerà vedere l’evoluzione del virus negli altri Paesi. In Francia, Emmanuel Macron si è preso dieci giorni di tempo per decidere. In Germania, la riapertura delle piste prevista per il 13 novembre è stata rinviata a dicembre. Domani i laender e la cancelliera Angela Merkel si riuniranno e tra le ipotesi sul tavolo c’è un prolungamento del lockdown.

Un primo ostacolo all’eventuale accordo con Germania e Francia riguarda la possibile scappatoia in Paesi limitrofi all’Italia. La Svizzera, al momento, è l’unico Paese dell’arco alpino in cui è già possibile sciare: sono dieci le località che hanno aperto gli impianti. Tra queste Verbier, Crans Montana, Andermatt, Davos e Zermatt. Ma in Svizzera, per ora, non è consentito l’accesso ai vicini lombardi e delle altre Regioni a zona rossa. Altro Paese a rischio è l’Austria, che attualmente si trova in lockdown totale. Il governo di Vienna ha annunciato uno screening di massa, come quello dello scorso fine settimana in Alto Adige. Dal 5 dicembre saranno effettuati test a tappeto. L’obiettivo è quello di riprendere il controllo del virus, riaprendo nell’ordine le scuole e gli impianti sciistici. Ma se anche Austria e Svizzera restassero chiuse, sarà difficile evitare che gli appassionati di sci si riversino in Slovenia, in località come Kranjska Gora, dove l’attività potrebbe ricominciare già dai primi di dicembre.

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