Covid, Merler: «Rt sotto a 1 già nei prossimi giorni. Ma i casi devono scendere a 5 mila»

di Simona Ravizza

«Rt sotto l’1 e non più di cinque-diecimila casi al giorno». Solo così è possibile tenere davvero sotto controllo l’epidemia. È il parere di Stefano Merler, 51 anni, ricercatore della Fondazione Bruno Kessler di Trento, considerato l’epidemiologo-matematico che ha previsto tutto fin da febbraio.

Lei quotidianamente fa i conti per il ministero della Salute e l’Istituto superiore di Sanità. Quali sono gli indicatori più importanti per capire, da comuni cittadini, la situazione attuale?

«L’Rt è lo strumento fondamentale per dirci cosa succederà nelle prossime settimane, dal momento che misura l’indice di trasmissibilità del virus. I dati raccolti in emergenza possono essere incompleti e contenere errori. Senza dolo. Ma l’Rt è più che affidabile perché basato sui casi sintomatici, di cui abbiamo informazioni complete per il 95% dei pazienti contro il 30% della Germania. Al 3 novembre, ultimo valore comunicato, era a 1,43. Domani sarà annunciato quello dell’11 novembre. L’altro dato importante è l’incidenza di casi al giorno: in Italia siamo intorno a 34 mila. Dunque, per capire come siamo messi dobbiamo valutare insieme questi due parametri: è evidente che se il numero assoluto di contagiati è elevato, anche se l’Rt scende, comunque resta un’ampia fascia della popolazione che va avanti a infettare. Poi ci sono tanti altri parametri importanti che vanno considerati, come per esempio l’occupazione dei posti letto».
I parametri principali che cosa ci dicono sulla situazione attuale?
«La buona notizia è che l’Rt è in discesa: il 26 ottobre era a 1,5, il 23 ottobre a 1,7. La sua decrescita è iniziata intorno al 20 ottobre, quando è stato raggiunto il picco di trasmissione, almeno per il momento, di questa seconda ondata, con un Rt di 1,8 a livello nazionale, anche più alto in alcune regioni. In mezzo ci sono 3 Dpcm del premier Giuseppe Conte e le ordinanze regionali di contenimento del virus. Finché l’Rt non torna sotto l’1, in ogni caso, l’epidemia non è sotto controllo. E in contemporanea deve abbassarsi anche il numero assoluto di casi, che idealmente non deve essere superiore a cinque-diecimila al giorno, anche per permettere al contact tracing di tenere sotto controllo i focolai, come quest’estate».

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