Salvini: «Se serve, sì a lockdown totale. Ma il governo ci ascolti»

di Franco Stefanoni

Salvini: «Se serve, sì a lockdown totale. Ma il governo ci ascolti»

(Guaitoli Claudio)

Chiudere attività economiche, limitare la libertà di circolazione delle persone, insomma un lockdown generalizzato. Matteo Salvini, in passato spesso critico sui blocchi totali, ora mette davanti l’obiettivo sanitario e dice: «Se ci sono le necessità di farlo, è giusto farlo. Non puoi però chiudere il sabato le palestre e la domenica i teatri, i bar fino alle 18. Io mi auguro che non ci sia un lockdown, evidentemente, ma siccome la vita viene prima di tutto e la salute viene prima di tutto, se ci sono scelte razionali si fanno». Il leader della Lega, a Radio Anch’io su Radio Uno, ha poi aggiunto: «Nessuno ha la bacchetta magica, la prima chiusura è stata la prima volta nella storia e tutti navigavamo a vista a febbraio, ma a fine ottobre qualcuno avrebbe dovuto imparare la lezione»

«Persa l’estate a parlare di banchi e monopattini»

«Le cose che si dovrebbero fare ora? Tamponi a domicilio, cure a domicilio, il 75% delle persone che corre in ospedale terrorizzata potrebbe essere curata a casa e poi ci sono i trasporti pubblici. Oggi c’è un cda dell’Agenzia nazionale del farmaco e mi auguro approvi le linee per le cure domiciliari. Se c’è da chiudere qualcosa per salvare la vita lo si fa, ma si deve avere una visione. Abbiamo un commissario all’emergenza per queste cose che si chiama Arcuri, occorrono dei protocolli nazionali, dei bandi nazionali. Perché si è persa l’estate a parlare di banchi con le rotelle e monopattini», ha aggiunto.

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