Covid, Milano rischia il lockdown: «Non è escluso che diventi zona rossa»

di Stefano Landi23 ott 2020

MILANO — Il titolo di giornata lo dà Massimo Galli, che dirigendo le Malattie infettive del Sacco, ha cognizione di causa e occhio sugli scherzi del trend: «Quella che stiamo per vivere è la battaglia di Milano». Il nemico pur essendo lo stesso degli ultimi otto mesi resta poco noto. «A marzo ero preoccupato succedesse quello che viviamo oggi, poi ci salvò il lockdown: ora dobbiamo invertire la tendenza entro 15-20 giorni per evitare interventi più drastici».

«Lockdown a tempo determinato è inevitabile»

In realtà ieri, qualcuno che evocava la possibilità di un orizzonte in termini di «zona rossa» per la città c’era. «Ora come ora non la si può escludere — ipotizza il direttore generale Welfare Marco Trivelli —. Per i numeri che ci sono adesso, il tipo di urbanizzazione e altri fenomeni semplici da comprendere è da guardare con grandissima attenzione e quindi non è da escludere nessuna misura». Provvedimenti complessi, perché escono dalla sfera sanitaria e travolgerebbero quella «nuova normalità» di convivenza col virus più volte evocata dal Governo come linea generale per il Paese. Milano, come altre metropoli europee, paga la sua densità abitativa. Ancora ieri dei nuovi 4.125 casi (con 29 decessi) registrati in Lombardia, la metà era in provincia di Milano e 917 in città. È il motivo per cui anche il responsabile di Epidemiologia dell’Ats Giampiero Russo avanza l’ipotesi di un lockdown a tempo determinato: «Magari un paio di settimane, proseguendo con altre chiusure a fisarmonica. Questo è inevitabile con un Rt arrivato a 2,35. Oggi Milano è come Lodi a inizio marzo». La consapevolezza e gli strumenti a disposizione potrebbero consentire una stretta più breve che in primavera.

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