Coronavirus, Pietro Senaldi: “L’auto è il mezzo più sicuro ma il governo le fa la guerra”

Le giunte di sinistra hanno lanciato da qualche tempo una campagna ambientalista talebana e anche un po’ comica. Si mettono a dipingere piste ciclabili sulle principali arterie cittadine o su strade rivestite di pavé e sanpietrini e sono convinte di aver trasformato la loro municipalità in una città giardino. L’indirizzo verde è politicamente legittimo, anche se i metodi con cui viene perseguito sono piuttosto ingenui. Si potrebbe limitarsi a farci una risata sopra, non fossimo in piena seconda ondata di Covid. Non vorremo procurare una crisi di nervi al sindaco di Milano, Beppe Sala, e ai suoi epigoni, ma l’automobile è il mezzo più sicuro sotto l’aspetto sanitario. Non solo perché, in caso di incidente, meglio essere quello dentro l’abitacolo piuttosto che l’allegro e scapestrato ambientalista in monopattino; è che garantisce l’isolamento e, adesso che inizia a far freddo, protegge dall’influenza più delle biciclette, perciò chi la usa prende meno raffreddori e non intasa i punti Covid ai primi starnuti per fare il tampone.

SERVONO INCENTIVI
Chiariamo, non siamo degli amanti dei tubi di scappamento. Ma ancora meno amiamo il virus. Poiché lo Stato, senza voler puntare l’indice accusatorio, non è in grado di garantire la sicurezza dei trasporti, impresa oggettivamente ardua, almeno smetta, finché dura la pandemia, di rendere la vita impossibile a chi sale in auto per ridurre le probabilità di contagiare e contagiarsi. Prendere le quattro ruote dovrebbe essere incentivato, con sconti fiscali e corsie preferenziali; invece governo e amministrazioni comunali si ostinano a far la lotta al traffico, favorendo più che altro la circolazione del Corona. D’altronde i politici predicano bene, ma quando li tocchi nel loro sono pessimi. All’ultimo vertice di governo, ogni ministro faceva il negazionista per la propria sfera di competenza. Secondo Spadafora le palestre non sono luoghi a rischio, per la Azzolina in classe non ci si infetta e per la De Micheli l’autobus tutela più del vaccino. Se avessero ragione loro, basterebbe moltiplicare i ministeri per mille e il Covid sarebbe sconfitto, perché non avrebbe luoghi dove riprodursi.

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