Conte stronca il Mes: «I soldi per la Sanità li possiamo trovare in altro modo. Prime dosi di vaccino già a dicembre»

di Cesare Zapperi

Giuseppe Conte torna a parlare del Mes. Dopo il tira e molla di questi ultimi due giorni (e le polemiche con il segretario del Pd Nicola Zingaretti), il presidente del Consiglio spiega: «I soldi necessari alla sanità possiamo trovarli anche diversamente. Il Mes è un debito. Se ne avremo bisogno, vuol dire che aumenteremo il deficit». Il premier espone la sua opinione a Bruno Vespa per il libro “Perché l’Italia amò Mussolini (e come ha resistito alla dittatura del Covid)”, in uscita il 29 ottobre da Mondadori Rai Libri. Vespa chiede se prendendo il Mes l’Italia farebbe una brutta figura , visto che finora nessun altro paese lo ha preso. «Non ho mai escluso l’accesso al Mes. Queste decisioni politiche si prendono al tavolo di maggioranza dopo un confronto approfondito. Io ho dato soltanto un contributo per de – ideologizzare questo tema. Non ho una mia valutazione».

Paura dello stigma

Conte chiarisce quale è la sua principale preoccupazione chiamando in causa una figura autorevole. «Oggettivamente prendo atto che il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha detto che, visto che nessuno prende il Mes, ci sarebbe uno stigma per chi lo chiede. Io non so quantificare questo stigma. Non posso prevedere le reazioni dei mercati finanziari”. Reagirebbero bene o male? «Il Sure (il fondo europeo per finanziare la cassa integrazione) lo prendono tutti. Il Mes no. Se fossimo i soli a prenderlo, questo farebbe scattare un segnale di attenzione nei confronti dell’Italia”, conclude Conte.

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