“Non sei intelligente”, “E tu un pagliaccio”. Trump-Biden, la rissa in tv indigna l’America

Quindi ha rifiutato di condannare i suprematisti bianchi, rivolgendosi così al gruppo dei Proud Boys: «Stand back, stand by», ossia restate indietro, ma pronti ad agire. Joe lo ha definito un richiamo della foresta per i razzisti, che infatti hanno celebrato assicurando che «siamo pronti», e ieri Donald ha fatto marcia indietro: «Lascino lavorare le forze dell’ordine».

La strategia di Trump era attaccare per disorientare Biden, intimidirlo, trascinarlo nella rissa, fare qualche gaffe, ma soprattutto dimostrare che è fragile, e non ha la forza fisica e mentale per fare il presidente. Il candidato democratico però ha retto, e anche senza fare una figura stellare, non è caduto. Secondo un sondaggio a caldo della Cnn, il 60% degli spettatori ha assegnato la vittoria a Joe e il 28% a Donald, mentre per Data for Progress il distacco è stato 52-39. Un focus group condotto tra gli indecisi dal “pollster” repubblicano Frank Lutz ha definito il presidente un «bullo», e alla fine 4 di loro hanno scelto di votare Biden, contro 2 che si sono schierati con Trump.

Vista la durezza del capo della Casa Bianca e la sua costante violazione delle regole, alcuni osservatori hanno detto che Joe dovrebbe rinunciare a partecipare agli altri due dibattiti in programma il 15 e il 22 ottobre a Miami e Nashville, e infatti la Commissione organizzatrice ha annunciato che cambierà il formato per favorire una discussione più civile e utile. I portavoce di Biden hanno ribadito che comunque lui ci sarà. Evidentemente pensano che l’aggressività di Trump giochi a suo sfavore, mostrandolo per la persona che è, piena di rabbia e senza idee. Joe invece appare più preparato, calmo, presidenziale, e capace di guidare il paese attraverso la pandemia e la crisi economica, per riportarlo alla normalità. Questo è il contrasto di immagine e di sostanza su cui ha puntato, che il tono del dibattito ha confermato. Secondo la campagna democratica così si consolida la sua leadership nei sondaggi, e la sua credibilità tra i pochi elettori moderati e indipendenti ancora indecisi.

Ieri Biden è andato a cercarli, partendo per un viaggio in treno nelle regioni di Ohio e Pennsylvania che quattro anni fa avevano scelto Trump. Il presidente invece ha fatto campagna in Minnesota. Lui è convinto che l’aggressività lo aiuti a recuperare, ma anche tra i repubblicani non manca chi inizia a tenere danni irreversibili per la democrazia americana.

LA STAMPA

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