Trump, il New York Times pubblica le dichiarazioni dei redditi: «Ecco le tasse pagate negli ultimi anni»

di Giuseppe Sarcina

Il presidente miliardario ha pagato 750 dollari di imposte nel 2016, l’anno della sua elezione, e altri 750 nel 2017. Per dieci anni su quindici precedenti non ha versato neanche un centesimo al fisco. In media ha corrisposto 1,4 milioni di dollari all’anno, rispetto ai 25 milioni di dollari liquidati dalla sua categoria di ricchi contribuenti. Sono i dati shock che emergono dai documenti tributari della «Trump Organization» pubblicati ieri dal «New York Times».

Il quotidiano è riuscito, quindi, ad aggirare la difesa allestita dal gruppo imprenditoriale di Trump, procurandosi le dichiarazioni dei redditi dal 2000 al 2017. A differenza degli altri leader della Casa Bianca, l’ex costruttore newyorkese si è rifiutato di pubblicare i suoi rendiconti personali e quelli della sua holding cui fanno capo imprese immobiliari, alberghi, club di golf e altre attività. Secondo la ricostruzione del giornale, Trump e i suoi commercialisti sono riusciti ad abbattere se non a eludere completamente le imposte, chiedendo e ottenendo un gigantesco rimborso fiscale pari a 72,9 milioni di dollari, probabilmente per compensare il fallimento dei casino ad Atlantic City. Gli ispettori dell’Internal Revenue Office (Irs) stanno ancora accertando se non siano state commesse irregolarità. È questo il famoso «audit», iniziato nel 2011, cui Trump ha fatto spesso riferimento per giustificare la decisione di non fare luce sui suoi rapporti con l’erario.

La «Trump Organization» avrebbe compilato i bilanci in modo da denunciare perdite in tutti i settori, dagli hotel, ai club esclusivi. Il «New York Times» calcola che grazie a queste manovre contabili Trump avrebbe versato 400 milioni di dollari in meno, tra prelievi statali e federali, rispetto a una stima plausibile del dovuto, considerando il prelievo su patrimoni analoghi di altri businessmen. Nella conferenza stampa di ieri il presidente ha accusato il giornale newyorkese di «aver inventato completamente la storia»: «è una fake news». Trump, però, forse involontariamente, ha fornito una pista interessante: «Se voi guardate i “files” che ciascuna delle mie aziende compila ogni anno, vedrete che vanno tutte bene.

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