Elezioni regionali 2020, la Toscana decide tutto: è l’Ohio d’Italia

Ma chi lo avrebbe mai detto che il destino della Toscana si sarebbe intrecciato a quello del governo nazionale, alla sorte del Nazareno, agli equilibri tra Salvini e Meloni? Pochissimi. Anche perché secondo gli analisti Giani partiva con un vantaggio di 8-10 punti nel febbraio scorso, prima del lockdown. Rosicchiati dalla ’leonessa di Cascina’ o dispersi dalla coalizione di centrosinistra (dalla sinistra ecologista al centro renziano) che si è risvegliata dal torpore solo dopo Ferragosto. Riflettori puntati sulla Toscana dunque.

L’attacco al potere storico è finito anche sulle pagine del Financial Times come esempio di possibile trasformazione politica italiana. Non bastano i pompieri sparpagliati nelle forze di governo a dire “il voto regionale non influirà” perché lo sanno tutti che lunedì notte potrebbe essere il tunnel più buio per il Pd. “Tutti responsabili, nessuno si tiri indietro. Si vince o si perde tutti insieme” si ripete dal quartier generale dem a Firenze. I conti si fanno alla fine. Tutti coinvolti. Renzi ha tirato fuori grinta e slogan, il Pd ha suonato ai campanelli e ha fatto il porta a porta come quando il Pci la domenica mattina portava di casa in casa l’Unità e il parroco si arrabbiava.

Caduti nel vuoto gli appelli al voto disgiunto. In primis al Movimento 5 Stelle (“Abbiamo litigato fino all’altro giorno” ripete Irene Galletti, candidata presidente grillina) e a Toscana a Sinistra (6% alle scorse regionali). Una sconfitta in Toscana darebbe vita all’opa sulla segreteria nazionale e spazzerebbe via il vertice locale (più ex renziano che zingarettiano). Farebbe processare scelte e strategie nel centrosinistra: anche Renzi finirebbe sul banco degli imputati perché la prima benedizione a Giani l’ha data proprio lui. “Se devo scommettere venti euro, punto ancora su Eugenio” dice in piazza Santissima Annunziata a Firenze Lorenzo Becattini, coordinatore delle segreteria toscana del Pd mentre sale sul palco per il comizio finale Giani. “Il nostro popolo non ci tradirà”. La coalizione di Susanna Ceccardi ci crede, vuole il colpaccio. Il ribaltone ci sta, lo dicono le previsioni. Non c’è più vergogna in Toscana ad essere in piazza in tanti a fare il tifo per il centrodestra. Ci sono orgoglio e senso di appartenenza. Ed è già una vittoria.

QN.NET

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