Istat, crolla sotto il 40% il tasso di occupazione dei giovani. Aumentano le disuguaglianze territoriali e di genere

di ROSARIA AMATO

ROMA – Tasso di disoccupazione all’8,3% nel secondo trimestre di quest’anno, con un calo di 0,9 punti rispetto al primo trimestre e di due punti rispetto al secondo trimestre 2019. Lo rileva l’Istat, spiegando però che il calo è legato all’aumento dell’inattività dovuta all’emergenza epidemiologica da Covid 19 e al lockdown. I disoccupati sono saliti a 2.057.000. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni sono aumentati di 5,5 punti percentuali rispetto al primo trimestre e di 10 punti rispetto al trimestre precedente raggiungendo quota 14.183.000 unità.

A perdere il lavoro non solo sono stati soprattutto i dipendenti con contratto non superiore a 6 mesi (428 mila nel secondo trimestre), ma i giovani, tant’è che il tasso di occupazione della fascia 15-34 anni è scesa al 39,1%, nel 2008 era oltre il 50%. Inoltre non ci sono state nuove assunzioni a tempo determinato, di stagionali. L’ammontare di occupati che al momento dell’intervista dichiarano di aver iniziato il lavoro nei primi sei mesi dell’anno è inferiore di oltre 400 mila unità rispetto a quello dello stesso periodo del 2019.

Gli occupati si riducono di 470.000 unità rispetto al primo trimestre e di 841.000 unità rispetto al secondo trimestre 2019. La riduzione è dovuta soprattutto al calo dei lavoratori a termine e degli indipendenti, visto anche il blocco dei licenziamenti imposto dal governo. Rispetto al secondo trimestre 2019 i dipendenti a termine sono diminuiti di 677.000 unità (-21,6%) mentre gli indipendenti hanno perso 219.000 unità (-4,1%) a fronte di un -3,6% dell’occupazione complessiva. Il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni scende al 57,6%.

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