Fisco, rivoluzione per le partite Iva. Tasse mensili e detrazioni lampo

La rivoluzione riguarda più di 4 milioni di cittadini titolari di partite Iva: artigiani, commercianti, professionisti e società di persone, il tessuto produttivo del Paese. Mentre non tocca le società di capitali. In una prima fase si dovrebbe applicare solo alle imprese minori in contabilità semplificata, ma rapidamente dovrebbe ricomprendere l’intera platea indicata. Ieri, in commissione, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, vi ha accennato: “Stiamo ragionando su una riscrittura sostanziale del calendario dei versamenti fiscali, che superi il meccanismo degli acconti e dei saldi”.

Ma quali sono i capisaldi della soluzione “fisco per cassa”? In primo luogo, si introduce “la deducibilità totale e immediata degli investimenti in beni strumentali al posto degli attuali ammortamenti, nonché l’applicazione del criterio di cassa anche a tutte le altre voci di bilancio ancora oggi soggette al criterio di competenza”. Si soddisfa così una richiesta antica delle imprese, quella di “anticipare la fruizione dei benefici fiscali, che oggi, invece, sono distribuiti lungo tutto il periodo d’ammortamento”, che dura anni.

In secondo luogo si prevede, secondo quanto indica la nota, “l’introduzione di un sistema di liquidazione periodica mensile o trimestrale delle imposte sui redditi agganciato all’andamento della cassa, effettuando le possibili compensazioni in automatico”. Le somme dovute saranno addebitate sul conto corrente del contribuente, ma anche con accredito dei rimborsi o ’sconti’ sulle imposte da pagare nel primo periodo successivo utile. In conseguenza, si avrebbe “l’abolizione dei versamenti in acconto (giugno e novembre) e a saldo (giugno dell’anno successivo) e della ritenuta d’acconto per i professionisti”. Fino all’introduzione della precompilata Irpef anche per le partite Iva.

Il nuovo sistema – spiegano i tecnici – renderebbe il versamento delle imposte dirette più continuo nell’arco dell’anno e aderente alla situazione del contribuente e alle esigenze erariali. Si arriverebbe anche a una drastica semplificazione del complessissimo regime degli ammortamenti, col taglio di registri contabili e adempimenti relativi. Aumenterebbe la cosiddetta compliance fiscale: “I flussi di cassa sono più facilmente osservabili, tanto più in presenza di un sistema di fattura e scontrino elettronici integrato con l’acquisizione delle informazioni dei flussi di cassa dal sistema bancario”.

Senza contare che la soluzione fornisce alla politica economica un’ulteriore “leva unica” gestionale, cosicché “la percentuale di deducibilità degli investimenti possa essere ridotta o aumentata a seconda del ciclo economico. Il legislatore non solo può fissare le aliquote d’imposta, ma potrà manovrare con più facilità la base imponibile”.

QN.NET

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