Carabinieri di Piacenza, Pietro Senaldi si schiera con l’Arma: “Vietato generalizzare. Non si getta il bimbo con l’acqua sporca”

Chi lo ha sostituito, è rimasto in carica un anno solo, dopo di che la ministra De Micheli lo ha chiamato a Roma per un incarico fiduciario. E anche questo ha dato modo alla banda di espandersi indisturbata. Il capo rimosso ora è arrivato a ottobre e non ha fatto in tempo a orientarsi che è stato travolto dall’allarme Covid-19, che ha colpito particolarmente la città emiliana. Dopo di che, è subito scoppiato lo scandalo per il quale è stato rimosso come capro espiatorio più che come responsabile.

Piacenza, la caserma degli orrori? Mele marce, nessuno si azzardi a infamare i Carabinieri

Piacenza, la caserma degli orrori? “Mele marce, nessuno si azzardi a infamare i Carabinieri”

C’è qualcosa di disgustoso non solo nel comportamento dell’appuntato Montella e della sua banda ma anche nel compiacimento con il quale chi non ha mai amato le forze dell’ordine intinge il biscotto nello scandalo. Sono spesso le stesse persone che quando delinque un immigrato glissano sulla sua provenienza o, in caso di attentato in una chiesa, preferiscono definirlo opera di uno squilibrato piuttosto che terrorismo islamico. In particolare, è da rimarcare negativamente il comportamento della magistratura, così indulgente e riguardosa verso se stessa quando una toga viene colta con le mani nella marmellata. Se quello di Piacenza sta diventando un processo alla Benemerita anziché a sei persone è anche per come la Procura ha presentato l’inchiesta alla stampa, senza riguardo per le nostre forze dell’ordine. Se Palamara, che in chat con i suoi più potenti colleghi fa scempio della meritocrazia, per i giudici è una mela marcia, perché non può esserlo anche Montella che almeno, a differenza di altri, si rendeva conto di violare la legge? Ecco perché, caro Filippo, diciamo che è giusto indignarsi per i reati di pochi carabinieri, ma con misura. Occorre almeno la stessa flemma che i detrattori dell’Arma ostentano di fronte ai gesti quotidiani di eroismo di tanti carabinieri ignorati solo perché sono brave persone.

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