Migranti, il piano del Viminale: requisire navi e caserme per isolare i positivi e garantire le quarantene

Impennata di sbarchi

Secondo i numeri aggiornati dal Viminale al 10 luglio gli arrivi del 2020 sono stati 8.087 contro i 3.165 dello stesso periodo di un anno fa. Nelle ultime ore sono stati almeno 800 i migranti sbarcati, anche in maniera autonoma su spiagge e insenature, e circa 80 quelli risultati infetti da Covid-19. Il timore è che in realtà siano molti di più, sfuggiti ai pattugliamenti e tuttora in giro. Ecco perché è stata segnalata a questori e prefetti la necessità di intensificare i controlli sul territorio e segnalare l’identità di chi risulta giunto recentemente nel nostro Paese in modo da effettuare le verifiche e scongiurare il pericolo che si tratti di positivi.

Navi e caserme

Oltre al Moby Zazà, traghetto che è stato ancorato a Porto Empedocle e ospita gli stranieri sbarcati dalla Ocean Viking la scorsa settimana, un’ordinanza della protezione civile o del Viminale metterà a disposizione un’altra nave che sarà invece portata sulla costa orientale della Sicilia, in modo che sia reso più agevole il trasferimento di chi sbarca in Calabria. Servirà a tenere gli stranieri in sorveglianza e a curare i positivi. Altri migranti saranno invece sistemati nelle caserme e di loro si occuperà il personale della Croce Rossa. La linea del ministero dell’Interno è reperire il maggior numero di posti disponibili per far fronte agli arrivi delle prossime settimane che certamente non saranno esigui. Nonostante il blocco dei porti, le navi dell Ong e le barche autonome continuano infatti a far rotta verso l’Italia.

Oltre 10.000 pronti a salpare

Le stime dell’intelligence parlano di almeno 10.000 migranti pronti a salpare dall’Africa. Di questo si parlerà nella riunione che si svolgerà oggi a Trieste, voluta da Lamorgese proprio per mettere a punto una strategia comune. Oltre ai rappresentanti della Ue, parteciperanno i ministri di Francia, Malta, Spagna, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania. La presenza degli Stati africani viene ritenuta importante proprio per pianificare un progetto comune che preveda anche aiuti agli Stati di provenienza.

Trafficanti e passeur

Lamorgese renderà noti gli ultimi risultati dell’attività di forze dell’ordine e intelligence, concordi nell’evidenziare come «le reti criminali si siano ormai organizzate per gestire il raggruppamento dei migranti in luoghi sicuri in attesa di raggiungere siti e porti di partenza con il trasporto via mare e via terra verso le coste e le frontiere terrestri in vista dello smistamento nella località di destinazione finale che in genere sono i paesi del centro e del Nord Europa». L’Europa ha messo a disposizione degli Stati del nordafrica un miliardo e 200 milioni per progetti di sviluppo, ma non basterà questo a fermare le partenze. La minaccia arriva dal mare con i trafficanti che hanno ripreso a utilizzare i cosidetti «navigli a perdere», «per consentire la partenza dalle coste affidandosi a scafisti improvvisati reclutati tra gli stessi migranti». Ma anche da terra «con passeur che organizzano l’attraversamento delle frontiere italiane verso la Svizzera, la Francia e l’Austria. Autisti occasionali che si recano nei luoghi di ritrovo degli stranieri come la stazione centrale di Milano accordandosi direttamente con i migranti per portarli verso una destinazione prescelta».

CORRIERE.IT

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