Mes, il governo è in panne e l’Italia affonda

E poi c’è l’arbitro Mattarella che sta per entrare nel suo semestre bianco di fine mandato, il che potrebbe essere una scusa per provare a congelare la situazione; ci sono le trattative in corso per decidere chi dovrà prendere il suo posto e infine arrivano elezioni regionali che potrebbero accendere nuove tensioni e cambiare gli equilibri dentro le alleanze sia del centrodestra che dei giallorossi.

Insomma, ci sono tante questioni aperte, l’unica cosa che manca è il tempo, se è vero (speriamo di no) che a settembre la crisi economica mostrerà tutta la sua violenza e che l’Europa ha sì pazienza, ma non infinita per sapere in modo chiaro e definitivo se l’Italia vuole accedere sì o no agli aiuti comunitari, a partire dal Mes, e che condizioni è disposta ad accettare. In altre parole siamo in uno stato di paralisi da paura, perché il primo che sbaglia una mossa esce dalla partita per il governo che verrà. Quanto durerà lo stallo? La logica dice che così non si può andare avanti più di tanto, ma di cose logiche in questo paese da tempo ne accadono ben poche.

Quindi forse più che nella logica dobbiamo contare sull’immaginazione, questa sì a noi italiani non manca.

IL GIORNALE

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