Zanardi, il bollettino e le condizioni aggiornate: “Coma farmacologico, i miglioramenti saranno lentissimi”

Ora Alex «dovrà rimanere in rianimazione sedato, ventilato, lasciando che, con il tempo, il danno secondario conseguenza del trauma si stabilizzi. Sarà una cosa lunga, nel migliore dei casi, mentre i peggioramenti purtroppo possono arrivare da un momento all’altro. Il miglioramento, se ci sarà, sarà lentissimo nel tempo. E le valutazioni sulla situazione neurologica si faranno quando si sveglierà, se si sveglierà. È inutile ipotizzare oggi come andrà: so solo di essere assolutamente convinto che valga la pena curarlo».

Un successivo bollettino, dal reparto di terapia intensiva dove è ricoverato, è stato invece diramato alle 12.3o: confermate le condizioni stabili e il trauma cranico grave, sono state escluse invece lesioni a torace e addome. «La situazione è chiaramente importante dal punto di vista del danno cerebrale e potrebbe peggiorare, ma attualmente la stabilità esclude possibilità – ha spiegato il responsabile del reparto, Sabino Scolletta – Nella notte, a partire dalle 22, il quadro clinico si è progressivamente stabilizzato. I parametri sono nella norma. È ben adattato al ventilatore meccanico, e questo è un buon segno. Il quadro neurologico è difficile da valutare in queste ore, perché siamo costretti a tenerlo sedato, in coma farmacologico. Fortunatamente non c’è nessuna lesione al torace e a livello addominale. Valuteremo nei prossimi giorni un’eventuale sospensione della sua sedazione ».


Le cause dell’incidente — che sarebbe avvenuto a una velocità molto sostenuta, mentre Zanardi viaggiava intorno ai 50 chilometri orari — restano ancora da accertare: secondo le prime ricostruzioni, alla fine di una discesa, con la strada che curvava verso destra, la handbike del campione bolognese avrebbe cambiato traiettoria, scivolando nella corsia opposta e finendo contro un camion. «Il casco è saltato — ha spiegato Mario Valentini, commissario tecnico della Nazionale di paraciclismo che seguiva Zanardi in furgone — e Alex ha agganciato il predellino del furgone battendo la testa. Purtroppo ha commesso un’imprudenza». I test effettuati sull’autista del camion — che è stato indagato: «Un atto dovuto», secondo quanto dichiarato dal procuratore capo Salvatore Vitello — hanno comunque già escluso che si trovasse sotto effetto di alcol o stupefacenti. Sulla vicenda, la procura di Siena ha aperto un fascicolo d’inchiesta (sono in corso accertamenti anche sull’organizzazione dell’evento cui stava partecipando Zanardi), e ha acquisito almeno un filmato amatoriale che potrebbe risultare importante per ricostruire la dinamica dell’accaduto.

Zanardi — che ha 53 anni, una moglie e un figlio, e che ha perso una sorella, Cristina, in un incidente stradale — è stato vittima durante la sua lunga carriera automobilistica di diversi gravi incidenti: come ricorda Giorgio Terruzzi qui, «quando passò alla Lotus dopo due anni grami in F1 andò a sbattere all’uscita dell’Eau Rouge, Spa, con una violenza spaventosa».

Il 15 settembre 2001, nel circuito tedesco del Lausitzring, durante una gara del campionato statunitense CART, l’auto di Zanardi venne colpita dopo aver sbandato da un’auto che stava arrivando da dietro. Nell’impatto, terribile, Zanardi perse entrambe le gambe. Sempre Terruzzi ricorda che sopravvisse a 7 arresti cardiaci.

Uscito dal coma, Zanardi è riuscito da allora a tornare a correre: in auto (in diverse categorie), e soprattutto con la handbike, vincendo in tutto 4 medaglie d’oro e due d’argento in due edizioni delle Paralimpiadi e 12 ori, 5 argenti e un bronzo in 7 edizioni dei Mondiali su strada. L’incidente di sabato è avvenuto durante una staffetta benefica, Obiettivo tricolore, dedicata alla ripartenza dell’Italia dopo l’emergenza per l’epidemia di coronavirus.

CORRIERE.IT

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