Un’ecatombe che nessuno vuole fermare

E per un motivo o per l’altro abbiamo ricominciato con un ritmo di quattro morti alla volta, bambini (tanti) compresi. Allora, in un Paese che sa a malapena come ripartirà l’estate, che ha seri dubbi su cosa succederà in autunno, è probabile, anzi certo, che la sicurezza stradale venga considerato l’ultimissimo dei problemi. Del resto, per lunghi mesi, quando le strade erano deserte, cioè nel momento perfetto per lavori e manutenzione, si sono fermati pure quasi tutti i cantieri.

Domanda: problemi di distanziamento degli operai in chilometri di asfalto, o di intelligenza delle disposizioni e delle iniziative in materia? La risposta è facoltativa. Ma se le cose stanno così, bisognerà che stavolta, più che mai, facciamo da soli. Bevendo meno, andando più piano, rispettando limiti e divieti, facendo attenzione alle buche e alla segnaletica. Un patto di sopravvivenza, di civiltà, tra noi cittadini automobilisti. Perché almeno qualcosa, almeno i morti, non siano più come prima.

QN.NET

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