Btp, domanda record a quota 108 miliardi. Emissione da 14 miliardi

La conferma dell’attrattività della «carta italiana» arriva da fonti vicine all’operazione, che hanno sottolineato la «forte domanda dagli investitori stranieri che si sono riaffacciati dopo il deflusso dei mesi scorsi. Da dieci giorni, con il Btp Italia, la situazione appare diversa. È chiaramente una domanda di investitori istituzionali, non speculativa».

La forte domanda ha contribuito a far raffreddare lo spread, che ha chiuso sotto quota 200 punti base. Una spiegazione, non solo tecnica ma politica, la forniscono gli analisti di Unicredit: «Il miglioramento del sentimento del mercato verso la periferia dell’Europa, e in particolare l’Italia, nella seconda metà di maggio appare essere effettivo, e non solo causato dagli acquisti di titoli di Stato da parte della Bce. La proposta Merkel-Macron e poi della Commissione Ue sul Recovery Fund hanno probabilmente svolto un ruolo importante nel miglioramento del clima di mercato».

Dal punto di vista tecnico lo dimostrano i numeri: le statistiche della Bce hanno rivelato che gli acquisti di Btp italiani nell’ambito dei programmi Pspp (quello lanciato da Mario Draghi) e Pepp (legato all’emergenza pandemia da Covid-19) «in eccesso rispetto alla quota-Italia — continua Unicredit — sono meno pronunciati di quanto avessimo ipotizzato». In base al nuovo programma Pepp legato alla pandemia da Covid-19, «la Bce ha acquistato 37 miliardi di Btp tra marzo e maggio, 4,7 punti percentuali in più rispetto al suo “capital key”. Questo si confronta con una deviazione al rialzo di 12,4 punti sul “capital key” nel Pspp nello stesso periodo». mercato obbligazionario

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di Francesca Gambarini

Insomma da un lato la politica, dall’altro la Bce, che oggi potrebbe intervenire ulteriormente sul programma di acquisti. L’Eurotower disse che avrebbe comprato titoli (pubblici e privati) fino a fine anno e comunque finché non sarebbe terminata la crisi scatenata dal Covid19. Oggi potrebbe essere allungato fino a giugno-settembre 2021.

Il governo intanto ha reso noto che a maggio il fabbisogno pubblico è cresciuto a quota 25 miliardi di euro, rispetto ai 950 milioni del maggio 2019. Un aumento legato al calo delle entrate per effetto del rallentamento dell’economia e all’aumento delle uscite per i provvedimenti di emergenza, dalla cassa integrazione al bonus di 600 euro per gli autonomi.

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