Dove si potrà andare in vacanza? Dalla Spagna all’Est Europa: chi mette i paletti alle nostre ferie

Ma non bisogna disperare. Bruxelles, fermo restando che i divieti non si applicano mai alla nazionalità ma ai Paesi di provenienza, spinge per una linea comune che sia comunque ispirata a criteri epidemiologici. E, nei prossimi giorni, alcune nazioni, come la Germania, potrebbero tornare sui propri passi.

Le mete possibili

Quali sono, quindi, le mete da prendere in considerazione per le tanto agognate vacanze post quarantena? Sicuramente la Francia dove dal 15 giugno saranno aboliti i controlli alle frontiere. Per entrare basterà presentare un’autocertificazione di buona salute. Anche l’Olanda apre senza condizioni ai cittadini dell’Ue e dal primo luglio promette di far ripartire campeggi e villaggi turistici. Seguendo lo slogan Clean&Safe (pulito e sicuro), il Portogallo accoglie il turismo straniero, anche perché rappresenta il 15% della sua produzione economica. Ma per l’associazione alberghiera nazionale la maggior parte degli hotel dovrebbe riaprire a metà luglio. Stesso discorso per la Spagna che tra un mese revocherà la quarantena obbligatoria per tutti i viaggiatori, mentre le compagnie aeree dovrebbero riattivare ai primi di giugno i collegamenti con le mete più gettonate: Maiorca, Costa del Sol e Costa Blanca. Anche la Turchia non vuole rinunciare agli stranieri e a metà giugno riaprirà le frontiere. Il ministero della Cultura e del Turismo ha pubblicato un catalogo di «istruzioni igieniche» che prevede, ad esempio, negli hotel distanze minime tra lettini a bordo piscina o asciugamani confezionati singolarmente. Dopo molti indugi la Croazia, altra nazione che dipende fortemente dal turismo, consentirà anche agli italiani di godere del suo meraviglioso mare ma bisognerà avere in mano una prenotazione. La stessa linea della Slovenia che dal 26 maggio consentirà ai cittadini dell’Unione Europea l’ingresso senza un documento che certifichi la negatività al coronavirus ma con in mano l’indirizzo di un hotel. Se si ha voglia di andare al freddo si potrà pensare alla Lettonia che, tra i Paesi baltici, è l’unica ad aver deciso di accogliere gli stranieri. Porte aperte dal primo giugno anche in Albania mentre la Serbia ha già tolto i sigilli ai confini il 22 maggio. Il Kosovo, invece, permetterà l’ingresso ai turisti da metà giugno.

In quarantena

Ci sono poi una serie di Paesi che, pur non chiudendo i confini, hanno deciso di imporre una quarantena ai visitatori. Una scelta che scoraggerebbe anche il turista più motivato. Tra questi spicca il Regno Unito, dove dall’8 giugno chiunque entrerà dall’estero dovrà stare chiuso in una stanza per due settimane. Chi non aderirà all’auto-isolamento dovrà pagare una multa di 1.000 sterline (circa 1.100 euro). È la stessa linea scelta dall’Irlanda, dalla Bulgaria e dalla Macedonia del Nord che però impongono la quarantena soltanto a chi proviene da alcune nazioni a rischio tra cui l’Italia. Più incerta la situazione in Islanda. L’isola, fortemente dipendente dal turismo, prevede di allentare le restrizioni per i viaggiatori stranieri a partire dal 15 giugno ma, per il momento, chi entra sarà messo in quarantena per due settimane. Il governo, però, sta pensando di offrire l’alternativa di sottoporre i visitatori a tampone. È probabile, poi, che i turisti debbano scaricare e utilizzare l’applicazione di tracciamento.

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