Assistenti civici, ennesimo attentato alla libertà in attesa della polizia fiscale

Ma ormai la strada è tracciata: dal primo luglio utilizzare denaro contante oltre i duemila euro esporrà gli italiani a controlli e multe salatissime, e dal 2022 la soglia scenderà a mille euro. Un limite oltre il quale sarà possibile pagare solo con bancomat, carta di credito, assegni e bonifici sempre tracciabili dal fisco. Dal prossimo primo luglio scatterà anche l’obbligo di usare i Pos, e i commercianti che non lo hanno ancora fatto dovranno provvedere subito, sobbarcandosi così nuovi e costosi obblighi che vanno a ricadere quindi sull’anello debole della catena, composto da quel commercio tradizionale di piccole e medie imprese già alle prese, in questa tormentata fase due, con la drammatica crisi dei consumi e della domanda interna. Chissà se il governo pensa di scatenare i suoi sessantamila scherani anche per controllare i negozi.

Quando si parlò di tassa sul contante e sui prelievi al bancomat, le obiezioni principali furono due: rischiava di essere a tutti gli effetti una stangata sui consumi, oltre che un problema enorme per gli anziani, e il denaro contante non può essere sempre considerato sinonimo di pagamenti al nero. Quando viene prelevato da un conto corrente sul quale è stato versato legalmente, perché tassarlo? Argomentazione che resta ovviamente valida: se i soldi sono stati guadagnati onestamente, un cittadino dovrebbe aver diritto di disporne come crede. Senza contare che sono i meno abbienti a usare di più le piccole somme, e che la grande evasione avviene, appunto, senza contante.

Ma la limitazione in vigore da luglio pone anche un altro problema, visto che non si è ancora arrivati in sede europea alla fissazione di un’unica soglia per la circolazione del contante che eviterebbe distorsioni competitive tra le imprese operanti nei diversi Paesi. Quando il governo Renzi elevò la soglia del contante da mille a tremila euro, una delle motivazioni fu proprio quella di garantire maggiore fluidità nelle transazioni effettuate anche da turisti stranieri comunitari ed extracomunitari abituati nei propri Paesi a limiti per l’utilizzo del denaro contante inesistenti o comunque ben più elevati rispetto ai nostri. Ora che l’Italia ha la disperata esigenza di non restare tagliata fuori dai flussi turistici europei, quindi, il limite al contante potrebbe essere un ulteriore disincentivo a venire da noi, oltre alla lettera scarlatta del Covid che ci hanno impresso sulla fronte in tutto il mondo.

IL TEMPO

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