Riapertura Lombardia, gli scienziati frenano: «Troppo rischioso»

Fontana e Boccia: «Attendiamo i dati del 29 maggio»

Discorsi e misure che sono state al centro del colloquio a Palazzo Lombardia tra il presidente della Regione e il ministro delle Autonomie. Attilio Fontana e Francesco Boccia hanno diffuso una nota per dire quanto sia «importante non abbassare la guardia» nei confronti del virus, così da non vanificare gli sforzi compiuti dai lombardi e da tutti gli italiani. Quanto agli spostamenti extra-regionali, Fontana e Boccia prendono tempo: «È opportuno attendere il flusso dei dati fino a giovedì per effettuare valutazioni più circostanziate».

Il nodo dei governatori

Tanta prudenza si spiega con la paura di sbagliare su un tema così delicato, che rischia di innescare una battaglia politica tra governo e opposizioni e tra una regione e l’altra. La Calabria, ad esempio, è a contagi zero e la presidente Jole Santelli spera che «sia il governo a chiudere in uscita», così che non tocchi ai governatori ricominciare con i posti di blocco. Il nodo è questo e lo sa bene il ministro Boccia, che a diMartedì su La7 è andato dritto al punto: «Se decidiamo di riaprire perché il rischio è basso sarebbe sgradevole che una Regione, in autonomia, decidesse di dire no ai residenti di altre regioni. Siamo insieme, dobbiamo procedere uniti».

La strategia

Ecco allora la strategia del governo: assumere una decisione che valga per tutti, così da non provocare frenate né fughe in avanti. Il dibattito si annuncia molto complicato per cui si sta pensando a un incontro ad hoc tra i governatori e il ministro della Salute. Roberto Speranza guarda i dati, appare sollevato perché «sono buoni» e, pur nella rigorosa prudenza che lo contraddistingue, confida di poter dare il via libera alla riapertura di tutti i confini: «Vedremo i dati del 30 maggio, riuniremo le Regioni e valuteremo». La necessità di aspettare altri tre giorni è dovuta al fatto che il monitoraggio non consente ancora di valutare pienamente le conseguenze delle riaperture del 18 maggio. Per questo anche Boccia ricorda che il passaggio chiave sarà la valutazione dei dati del monitoraggio che farà il ministro Speranza: «Se l’Italia sarà tutta a basso rischio il 3 giugno si rimette in cammino, ma sempre con grande cautela».

CORRIERE.IT

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