E’ scoppiata Magistratopoli, ma stampa e tv tacciono per servilismo

Piero Sansonetti

Hanno arrestato un magistrato, e noi partiamo dall’idea che sia innocente. Come molti politici, molti calabresi o siciliani, molti architetti, imprenditori, operai, idraulici e medici. Succede spessissimo che una persona arrestata sia innocente. E quando uno viene arrestato e poi si scopre che è innocente, e che quindi gli è stato arrecato un danno gravissimo che ha sfregiato la sua vita, quando succede questo è l’unico caso, nel vivere civile, in cui nessuno viene chiamato a pagare per l’errore. È un errore ammesso. Se un medico sbaglia lo si stanga, se sbaglia un magistrato, spesso, lo si promuove. Il magistrato arrestato si chiama Carlo Maria Capristo, è un magistrato di altissimo grado, un Procuratore, ha una lunga carriera alle spalle. È accusato di un reato molto grave: non di avere aggiustato una sentenza o un procedimento, favorendo un imputato, ma dell’esatto contrario: di avere fatto pressioni su un Pm perché mettesse nei guai degli innocenti. Cioè di avere abusato dolosamente del suo potere per vessare persone per bene. Questo è l’unico caso (la presenza del dolo) nel quale anche un magistrato può essere processato.

Il dolo viene considerato particolarmente grave quando è a favore di un imputato, in quel caso si finisce proprio in cella, perché si viene considerati traditori della funzione punitiva della magistratura. Se il dolo invece viene esercitato “contro” un imputato, il reato è considerato un po’ meno grave e quindi si ricorre agli arresti domiciliari. L’arresto domiciliare di questo Procuratore, e le indagini avviate su un altro Procuratore (quello di Trani) che sarebbe stato in qualche modo suo complice, avviene proprio nei giorni dello scandalo Csm.

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