Bimbi economy, standard e vip

Maternità
Maternità surrogata

Non vorrei vi foste persi: non è il Club Med, è una clinica per far nascere bambini. Penso abbiate i brividi. Io li ho. Queste modalità da agenzia di viaggi sono raggelanti, e nemmeno approvo il ricorso all’utero in affitto, ma la mia sensibilità non sarà mai sufficiente per chiedere la proibizione, che oggi in Italia si è tradotta in legge: divieto di maternità surrogata. Ci sono un sacco di cose che non mi piacciono e che devono restare libere, non mi piace la prostituzione, non mi piace che si consumi cocaina, ma sono pratiche richieste, diffuse, ed impedirle non migliora affatto le cose. Lo dimostrano il video dei quarantasei bambini, il catalogo, il prezzario.

Se in Italia ci fosse una legge che anziché chiudere gli occhi li aprisse e, anziché vietare, regolasse, undici famiglie italiane non sarebbero andate a Kiev, bimbo in braccio o chiavi in mano. Non sono un legislatore, ma si potrebbe pensare a limiti come in Gran Bretagna, (una donna può offrire il suo utero una sola volta nella vita), all’assistenza costante di medici e psicologi, al controllo del tribunale che una donna non si offra perché presa per la gola, a un percorso preciso e severo come per l’adozione, all’esclusione di sbandamenti eugenetici per determinare il sesso o il colore dei capelli.

La politica non ha il compito di salvare il mondo, secondo i gusti di quello che passa, ma di limitare i danni per il meglio di tutti.

L’HUFFPOST

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