Coronavirus spiagge, riapertura con accessi regolamentati e prenotazioni anche per quelle libere: il protocollo

Distanziamento anche in acqua

Per evitare assembramenti non si potrà stazionare sulla battigia. Anche le spiagge pubbliche dovranno essere sanificate. Il Cts consiglia di affidare la gestione degli arenili a «enti o soggetti che possono utilizzare personale adeguatamente formato», come volontari e associazioni del terzo settore. L’Italia ha un quarto delle acque di balneazione europee e registra più di 50 mila concessioni demaniali marittime, di cui 11 mila sono per stabilimenti balneari. In alcuni comuni, come Forte dei Marmi, le spiagge occupate da concessioni balneari sono addirittura il 90%. Le misure organizzative che il Cts indica per stabilimenti e spiagge attrezzate prevedono la «determinazione dell’accoglienza massima nell’ottica della prevenzione dell’affollamento». La regola aurea è sempre quella: mantenere il distanziamento sociale, sia sulla spiaggia che in acqua. E quindi prenotazione preferibilmente obbligatoria, accesso contingentato «anche per fasce orarie», registrazione degli utenti «anche allo scopo di rintracciare retrospettivamente eventuali contatti a seguito di contagi». Percorsi di entrata e di uscita differenziati e sistema di pagamento veloce, anche online o con carta prepagata. Le postazioni saranno numerate e registrate. I lettini saranno sanificati a ogni cambio di utente.

I numeri per i gestori

Ed ecco i numeri che i gestori stanno aspettano con ansia: «La distanza minima tra le file degli ombrelloni è pari a 5 metri. La distanza minima tra gli ombrelloni della stessa fila è pari a 4,5 metri». E chi prende un lettino o una sdraio in più dovrà mantenersi a due metri dall’ombrellone contiguo. Queste norme allarmano i balneari perché ridurranno di molto i posti e quindi i ricavi. Però tra le righe di pagina 14 c’è una regola che consentirà di aumentare il numero di presenze: «Tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sdraie etc) ove non allocate nel posto ombrellone, dovrà essere garantita la distanza minima di 2 metri una dall’altra». Quanto a spazi e servizi, non potrà essere l’estate spensierata di sempre: «È necessario comunicare che la fruizione delle spiagge sarà soggetta a restrizioni rilevanti e risulterà notevolmente diversa rispetto agli anni precedenti». Saranno vietate le attività ludiche e sportive che possono causare assembramenti, vietate le feste e gli eventi. Niente matrimoni al chiaro di luna. Chiuse le aree gioco per bambini. Chiuse le piscine all’interno degli stabilimenti. E «deve essere garantita vigilanza sulle norme di distanziamento sociale dei bambini in tutte le circostanze». Tutte le attrezzature dovranno essere sanificate, dall’albero del windsurf agli erogatori subacquei. I clienti arriveranno e andranno via con la mascherina sul viso, i servizi igienici saranno puliti più volte al giorno e verranno installati dispenser per l’igiene delle mani. E anche il lavoro dei bagnini cambierà, a cominciare dall’obbligo di toccare ombrelloni e sdraio con i guanti in nitrile. Norme nuove anche per i soccorritori in mare, che eseguiranno le sole compressioni toraciche, senza ventilazione.

CORRIERE.IT

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