Coronavirus, l’incompiuta dei reagenti. Cinque milioni di kit «Sette giorni per trovarli»

di Sara Bettoni e Lorenzo Salvia

Coronavirus, l'incompiuta dei reagenti. Cinque milioni di kit «Sette giorni per trovarli»

È una delle incompiute nella Fase due, cominciata ormai una settimana fa ma ancora poco lineare, anzi zigzagante. Le riaperture ci sono state. Un po’ meno gli strumenti che le dovevano accompagnare, a partire dall’aumento dei tamponi, per vedere chi è positivo e chi no. Ma forse, finalmente, ci siamo.

I 5 milioni di kit

Stamattina il commissario Domenico Arcuri, pubblicherà una «richiesta di offerta» per acquistare kit per i tamponi e reagenti. La richiesta è aperta alle aziende di tutto il mondo. Le offerte andranno comunicate entro sette giorni con l’impegno a consegnare i prodotti il prima possibile e comunque entro 15 giorni. Non si tratta di un vero e proprio bando di gara. L’obiettivo è «acquisire la massima quantità di kit disponibili sul mercato nazionale e internazionale». Una specie di whatever it takes alla Mario Draghi, facendo le debite proporzioni. L’obiettivo è distribuire 5 milioni di tamponi a partire dalla prossima settimana.

Come è andata finora

Al 9 maggio erano stati distribuiti 2,4 milioni di kit. Un numero non molto al di sotto dei tamponi effettuati finora in tutta Italia, 2,5 milioni. Quella cifra è stata raggiunta anche grazie a kit acquistati in autonomia dalle regioni. Ma la differenza è davvero minima, 100 mila. E, anche immaginando che le regioni abbiano scorte in magazzino, non spiega la vera e propria guerra di queste settimane tra regioni e governo. Guerra che, consoliamoci, continuerà ancora. Dopo aver ricevuto le offerte, il commissario straordinario le dovrà incrociare con i fabbisogni delle singole regioni. Sia per i kit, sia per i soli reagenti, ancora più difficili da trovare. E non sarà cosa semplice.

Il rebus dei reagenti

I test indicati nel documento — sbloccato dal decreto legge approvato nella notte tra sabato e domenica, lo stesso che fa partire i test sierologici sul campione Istat — saranno di tre tipi: quelli rapidi, che possono essere utilizzati anche sul luogo di lavoro; quelli automatizzati, che hanno bisogno di laboratori ad alto contenuto tecnologico; e quelli compositi, in cui le due fasi di analisi, estrapolazione e amplificazione, sono separate. Tuttavia il vero problema sono i reagenti, che scarseggiano non solo in Italia ma in tutto il mondo.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.