La partita di poker

Si capisce che il merito, in questa storia, c’entra ma fino a un certo punto. Bonafede è solo il pretesto, per quel chiarimento che il leader di Italia Viva chiede da tempo: “Noi chiediamo un patto sui contenuti, non solo sulla giustizia. Pensano che scherzo? Sbagliano. Ho visto che Conte dice che noi siamo quelli del 2%. Ci toccherà spiegare a quelli del Grande Fratello che contano i seggi, non i sondaggi”.

Il segretario del Pd questa mossa l’ha capita bene, perché in politica tutti parlano con tutti. E, se ha dato un consiglio a Conte, è proprio quello di non sedersi anche lui al tavolo. Di rifiutare il gioco di Renzi perché tanto non andrà fino in fondo: votare con la destra la mozione della destra, rompere su Bonafede mentre il paese ha testa e cuore su altri argomenti. Ecco perché a Sky Tg24 ha molto insistito sull’Italia reale, con i suoi drammi, le sue sofferenze, le preoccupazioni per quei giovani che non possono fare la notte prima degli esami. Insomma ha curvato quasi su uno spartito antipolitico, del “basta chiacchiere, parliamo dei problemi veri”. Finito il collegamento è apparso ai suoi molto soddisfatto: “A Roma c’è la fila davanti al Monte di Pietà, ieri si è suicidato un imprenditore a Napoli, e questi minacciano la mozione su Bonafede per avere riconoscimento politico? A me pare da matti”.

Che poi, diciamocela tutta, se si esce da questo gioco tattico, ci si accorge che la contrapposizione non c’è. Per un partito che ha l’Antimafia e la difesa dello Stato di diritto nel Dna qualche domanda sul caso non è lunare, anzi sarebbe necessaria. Se il Guardasigilli annuncia un decreto, dopo la denuncia del pm anti-trattativa, e dopo che – i fatti dicono questo – la rivolta nelle carceri si è improvvisamente sedata con la scarcerazione dei boss, e dopo che tutto questo ha coinciso con il cambio ai vertici del Dap, allora qualcosa è avvenuto. Ma cosa sia avvenuto non è dato sapere. E non si capisce cosa c’entri il caso Bonafede, con il negoziato più complessivo sul Governo chiesto da Renzi.

Se questo è lo spirito di coalizione, meglio fermarsi qui, per carità di patria. Solo un’ultima annotazione sulla parola voto. Fidatevi del cronista. Non ci crede nessuno, fa parte del gioco, perché se uno bluffa ci sta che l’altro fa un contro-bluff. È impossibile che si vada a votare in questo casino.

L’HUFFPOST

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