Concertone Primo Maggio senza piazza, Nannini emoziona sui tetti di Milano, Ambra si commuove, Sting rende omaggio all’Italia

Primo Maggio, in piazza San Giovanni senza Concertone: “Bella, ma che tristezza”


Quest’anno lo show è diventato un ibrido tra performance live e interventi registrati. C’è bisogno di musica, di riflessioni sul lavoro, di un’iniezione di speranza e allora al via Primo Maggio 2020 –  Musica per l’Italia, su Rai 3 dalle 20 alle 24 e anche su Rai Radio2 con il commento di Ema Stokholma e Gino Castaldo e su RaiPlay con la traduzione nella lingua dei segni.
antissimi gli artisti che hanno scelto di esserci Vasco Rossi, primo fra tutti che apre la carrellata di interventi e performance con un videosaluto: “Sono qui per abbracciarvi tutti virtualmente, per colpa di questo distanziamento sociale che è una formula brutta perché fa pensare al disgregarsi sociale. Non possiamo festeggiare tutti insieme e così sono qui per un saluto e spero di abbracciarvi presto fisicamente”. E  partono le immagini dei suoi vecchi concerti e la scelta del brano cade su Senso e la sua inconfondibile strofa che “voglio cercare un senso a questa situazione anche se questa situazione un senso non ce l’ha” che sembra perfetta per questo tempo difficile.

Poi torna Ambra, dal piccolo studio realizzato al Teatro delle Vittorie di Roma, “eccoci con una edizione straordinaria…  a me personalmente manca tutto, mi mancano tutti quei lavoratori che avevo davanti a occupare la piazza e quelli che stavano sul palco con me. Questa non è la prova di una ripartenza, questo format non va bene, mi manca il mio partner che fa sempre un sacco di confusione e urla sempre all’inizio di questo concerto: Lodo Guenzi“. E da lì parte il collegamento dalla sua casa di Bologna, di fronte alla libreria che sbotta:” non ne posso più, sono passato attraverso tutti gli stati d’animo e ho capito che non ne uscirò migliore”.
Poi ci si sposta a Milano, sulla Terrazza Martini dove Gianna Nannini canta Notti senza cuore e da lassù stagliandosi da un cielo striato di nuvole si vede tutta la città, il Duomo, i palazzi. La rockstar toscana emoziona seduta al piano con un medley di suoi brani Donne in amore, Meravigliosa creatura, Sei nell’anima. A fine performance si alza dal piano e si abbraccia, di fronte a lei il capoluogo lombardo che tanto ha sofferto e quell’abbraccio è per la città. Da Milano a Roma, alla sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma dove salgono sul palco prima Alex Britti e la sua band per cantare 7000 caffé e poi Francesco Gabbani e i suoi musicisti che riportano la sanremese Viceversa e poi Il sudore ci appiccica.

Da Roma a Bologna, nella piazza Maggiore deserta, suonano le campane di San Petronio, Lo Stato sociale canta la sua Una vita in vacanza, arrangiamento diversissimo che poi diventa La canzone del pane con i Camillas che da poco hanno perso, causa coronavirus, uno dei due fondatori Mirko Bertuccioli e infatti in sovraimpressione alla fine del brano appare un saluto a lui.

L’Italia riparte – Al via il primo maggio in epoca di Coronavirus: la sfida del Concertone


Tra un brano e l’altro Ambra ricorda tutti i lavoratori che già in situazione normale soffrono e che oggi, in tempi di coronavirus, sono ancora più fragili: i rider, i braccianti agricoli, poi ricorda chi non ha mai smesso di lavorare neanche in questo periodo di quarantena, gli operatori ecologici. Si è parlato anche della scuola ai tempi delle videolezioni, collegandosi ad una sorta di classe virtuale con ragazzi in videochat da tante città d’Italia.
Si balla e si scherza con Zucchero. Dopo il medley con le immagini dei suoi concerti affollatissimi, tra cui il tributo a Freddie Mercury, la rockstar si collega da casa e chiacchiera con Ambra prima di regalare al piano la sua La canzone che se ne va. “Per uno come me che è sempre in giro è dura. Io sto a casa al massimo due o tre mesi all’anno e se invece ci dovrò stare per almeno un anno chissà che succede – dice la rockstar – Ma non voglio parlare di me, parliamo di quante persone fanno parte del mio tour, da 60 a 80 persone almeno. Sono ragazzi che hanno famiglie da mantenere e non sanno cosa succederà. La prima cosa che farà finita la quarantena è andare in tour anche a piedi…” Il motto di questo periodo per Zucchero, cresciuto con la saggezza contadina, è “stringi il culo e stringi i denti”.

Si torna nella sala Sinopoli con Paola Turci che emoziona con le sue Fatti bella per te e poi Bambini che ha compiuto 30 anni lo scorso anno. Poi arriva Francesca Michielin che suona da Bassano del Grappa e canta Cheyenne.


Si scende a Napoli con Edoardo e Eugenio Bennato che – voce, armonica e chitarra – suonano L’isola che non c’è e poi La realtà non può essere questa, il brano che i due fratelli musicisti hanno scritto insieme e i cui proventi hanno devoluto all’Azienda Ospedaliera dei Colli (Monaldi – Cotugno – C.T.O.) di Napoli.
Irene Grandi manda il suo saluto da Firenze, canta la sanremese Finalmente io e poi dice: “Mai quanto ora capiamo quanto siamo interconnessi e interdipendenti. Se succede qualcosa lontano da noi ci riguarda lo stesso. Spero che questa sia una ripartenza e che una politica intelligente sul lavoro rimetta al centro il rispetto per l’uomo e per il pianeta”.
Mentre Tosca regala la sua personale rivisitazione di Bella Ciao, dalla Sala Sinopoli, prima di rifare con Danilo Rea Ho amato tutto, portata all’Ariston. “La rivoluzione è un lavoro poetico”, il messaggio di Tosca. Ermal Meta presenta la nuovissima Finirà bene con un suggestivo video in animazione, mentre Bugo canta Sincero, al centro della querelle sanremese con Morgan, insieme a Nicola Savino da remoto.


È un atto d’amore social quello che Patti Smith manda al nostro paese, un video registrato col cellulare di Grateful, chitarra in mano e la figlia Jesse al piano. Alla fine del brano guarda in camera: “Happy Labour day to everyone, happy Labour day to Italy”. Ed è un messaggio in bottiglia anche quello di Sting che in italiano fa una premessa e dice: “Vorrei celebrare tutti i lavoratori: i guidatori di bus e treni, i fattorini e i postini, i maestri di scuola e specialmente gli infermieri e i medici bravissimi tutti”. Poi imbraccia la chitarra nel suo studio di Londra e canta, con una certa ironia, Don’t stand so close to me che diventa una sorta di inno del distanziamento.


Ancora artisti italiani: Niccolò Fabi con Una buona idea e Costruire, Noemi con Sono solo parole e Vuoto a perdere, Leo Gassmann con Vai bene così, Fulminacci con San Giovanni, Fabrizio Moro con Pace e Portami via. E poi torna di nuovo Gianna Nannini per presentare il suo nuovo video Assenza, “spero che vi faccia ballare” è il suo augurio.

Oltre a tanta musica momenti di leggerezza ma anche di riflessione. Michela Marzano, Carla Signoris (che ha ironizzato come le donne siano ricordate solo per il problema della ricrescita) e Ambra Angiolini, padrona di casa, hanno richiamato l’attenzione sulle donne assenti o quasi in questo periodo, portando ad esempio il Comitato Tecnico scientifico per l’emergenza (con nessuna donna su 20 membri) e la task force istituita dal Governo con 4 donne su 17. “Non vogliamo una guerra uomini contro donne, ma che valgano le competenze. Ci sono dei fatti? Riconosciamoli”. E uno su tutti: il lavoro della dottoressa Maria Rosaria Capobianchi che per prima ha isolato all’ospedale Lazzaro Spallanzani il Sars-cov2.


Rocco Papaleo si chiede perchè tanti italiani abbiano scelto Azzurro da cantare sui balconi “è come se per magia i puntini si unissero e viene fuori la fotografia di un paese che vuole tornare a vivere”.  E la versione che l’attore e musicista fa del classico di Paolo Conte è ballabile e leggera e fa veramente venir voglia di vivere. Poi un omaggio a Ennio Morricone da parte di una rappresentanza dell’Orchestra di Santa Cecilia che ha suonato alcune delle colonne sonore più famose e su quelle note così struggenti si è chiuso il Concertone più insolito di sempre. “Ci è mancato l’urlo della piazza, quel ‘Ciao Roma, mi è mancata la pioggia e mi chiedono sempre perché non canto T’appartengo. E così Ambra promette: ‘l prossimo anno la facciamo”. E allora è Alex Britti dalla Piazza vuota di San Giovanni che manda i titoli di cosa sulle note di Hey Joe.

REP.IT
 

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