Fase 2, babele delle ordinanze: cosa si può fare (in anticipo) nelle Regioni

di Emanuele Buzzi

Fase 2, babele delle ordinanze: cosa si può fare (in anticipo) nelle Regioni

Da sinistra: Bonaccini (Emilia-Romagna), Kompatscher (Alto Adige), Emiliano (Puglia), De Luca (Campania), Santelli (Calabria) shadow

Scontro governo-Calabria sulle aperture decise in anticipo dalla governatrice Jole Santelli. Da Roma è arrivata la diffida, lei replica: «Non ritiro la mia ordinanza». Ma l’iniziativa autonoma calabrese è solo una delle tante. Dalle passeggiate in spiaggia da soli alla toelettatura dei cani, passando per il take away fino alla riapertura di bar e ristoranti: in vista della «fase 2» i governatori sono andati per la loro strada, anticipando o «interpretando» le indicazioni del governo. Una babele che a volte è entrata in conflitto con l’esecutivo. Il caso più eclatante in Calabria, dove la governatrice forzista ha dato il via libera a una serie di attività per ora bloccate a livello nazionale. Obiettivo, soprattutto, la riapertura di bar e ristoranti: una mossa bocciata da Roma. L’iniziativa di Santelli ha causato anche una rivolta dei sindaci, con una serie di contro ordinanze comunali per impedire le riaperture. Un caos nel caos, con la governatrice che tiene il punto e si difende: «Misure illegittime? Il governo crei una cornice normativa e lasci le scelte alle Regioni». Ma l’iniziativa calabrese è solo una delle tante.

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