Crollo del traffico aereo, ma l’Italia vola più degli altri Paesi Ue

I dati relativi a Germania e Spagna sono inclementi soprattutto se si guarda alle flotte disponibili: in Germania Lufthansa ha a disposizione, al netto delle controllate Austrian, Swiss e Brusseles Airlines, circa 300 aerei. Se si allarga lo sguardo all’intero gruppo gli aerei disponibili salgono a 743 ma a terra ne restano ogni giorno oltre 700. Iberia, in totale, ha invece 106 velivoli.

In Italia, invece, la piccola flotta Alitalia può contare al massimo su 113 aerei (alcuni dei quali a fine carriera) mentre nei cieli se ne intravedono, in alcune giornate, ancora una ventina con la livrea tricolore. L’Italia resta tra l’altro uno dei Paesi dove si vola di più, anche se in condizioni di semi solitudine negli aeroporti italiani che hanno visto un crollo delle presenze: i dati che provengono da altri Paesi, come Francia (meno 91,7% di traffico) e Gran Bretagna (meno 93,2%) mostrano una crisi sistemica di enormi proporzioni che non potrà essere colmata in pochi mesi.

Le stime sul traffico complessivo nel mondo oggi danno un calo generalizzato del 66% grazie anche ad alcune aree dove, nonostante la pandemia, si continua a decollare. Come nel caso del Giappone, che ha perso solo il 44,4%; o la Cina dove, con un meno 42% di traffico, la crisi sembra essere stata parzialmente digerita dal sistema. Gli Stati Uniti, infine, dove nonostante il lockdown i voli sono scesi del 60,8%, meno della media mondiale.

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