Conte riapre tutta l’Italia il 4 maggio “Ma occhio alla curva del contagio”

paolo russo

ROMA. Saranno stati quei numeri in picchiata del Pil, dato a meno 9,1 dal Fondo monetario. Oppure le note informative del Viminale sui rischi di rivolta sociale. Fatto sta che il governo ingrana la quinta: lancia la fase 2 verso la riapertura dal 4 maggio che non riguarderà solo le fabbriche, ma anche negozi e forse, chissà, anche bar, ristoranti e stabilimenti balneari. Si lascerà poi alle Regioni – informano dal ministero dell’Economia- la libertà di varare misure più rigorose. Fermo restando che si potrà tornare a uscire, ma senza varcare i confini della propria regione. Magari con una fascia oraria protetta per bambini e anziani.

Il piano, come del resto ha affermato lo stesso premier al Senato, «sarà omogeneo su base nazionale». «Tenendo però sotto controllo la curva del contagio», ha aggiunto. Che significa garantire con la app il tracciamento e il test per casi sospetti, istituire l’obbligo di mascherina nei luoghi pubblici al chiuso, dimostrare un’adeguata struttura di Covid hospital per affrontare eventuali nuove emergenze. Una condizione che potrebbe creare qualche problema alle regioni meno attrezzate del Sud. Anche se il vice-ministro della salute, Pierpaolo Sileri, precisa: «Nelle ultime settimane visitando il meridione ho registrato importanti progressi, ma continueremo a vigilare». Si sta anche ragionando se prevedere un meccanismo automatico di richiusura del Paese nel caso i posti letto Covid risultassero insufficienti rispetto a una nuova crescita dei contagi. Immuni, l’app di tracciamento per il Covid-19: come funzionerà tra privacy e possibili errori di calcolo

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