Borse in calo dopo il crollo del petrolio. Il dollaro si rafforza sui problemi di salute di Kim Jong Un

di FLAVIO BINI e RAFFAELE RICCIARDI

L’umore dei mercati azionari resta nero all’indomani del crollo choc del petrolio, che è arrivato a trattare – per il contratto future sul Wti a maggio – in un clamoroso terreno di prezzo negativo. Un insieme di fattori – la crisi della domanda scatenata dal Covid 19, in primis, ma anche un discorso tecnico legato alla scadenza del contratto e una maxi-posizione detenuta da un fondo speculativo che si è chiusa improvvisamente – ha spinto il barile laddove non si poteva immaginare. Oggi, il contratto sul Wti (il riferimento è cambiato, ora è la scadenza a giugno), si muove in rialzo sopra 21 dollari. E anche il contratto a maggio, che scade oggi, è tornato in positivo a quota 1,65 dollari dopo il -37,63 dollari della vigilia. 

Anche il presidente Usa, Donald Trump, ha cercato di puntare sulla natura finanziaria del movimento per calmare gli animi: il crollo, ha detto,  “è di breve termine” e i prezzi nel giro di un mese “rimbalzeranno a 25-28 dollari al barile”. “E’ più una questione finanziaria di quanto non sia una situazione del petrolio”, ha osservato il presidente americano indicando che “l’Opec+ ha già tagliato la produzione del petrolio, ora tocca alle compagnie sul marcato regolare le quote per far risalire le quotazioni”.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.