Coronavirus Milano, supermercati e file virtuali per la spesa: prenotazioni via app, sms e orari di accesso


Ieri chi si è presentato all’Esselunga di via Losanna ha trovato una novità: niente più code che costeggiano l’intero supermercato. Col rischio, però, di non capire immediatamente le nuove regole a cui sottostare. Gli operatori all’ingresso hanno spiegato a chi provava ad entrare come da consuetudine: occorre prenotarsi, sul momento, o da remoto, a casa. Nelle Esselunga, dove il servizio, basato sull’app Ufirst, è già disponibile (in sette punti vendita: a Milano in via Feltre, viale Umbria, via Lorenteggio e, da ieri, via Losanna), si forma una sorta di «coda integrata»: «La fila è unica – spiega il gruppo – e le persone che si prenotano via app o che, andando sul posto, richiedono la prenotazione all’ingresso, vengono accodate secondo ordine progressivo». Il servizio non consente quindi di saltare la coda, ma di prenotare il proprio posto in una «fila virtuale»: il cliente riceve una notifica dall’app o un sms in prossimità del proprio turno. «Finora, l’applicazione è risultata essere uno strumento valido per ridurre le attese e consentire ai clienti di recarsi all’ingresso solo quando arriva il proprio turno».

Diverso il funzionamento nei cinque punti vendita dove Coop sta testando il servizio Cod@casa, che non è una app ma una piattaforma online. E che consente invece di saltare la fila: ci si prenota in un orario, che è uno slot di 30 minuti, e accreditandosi e mostrando il codice (su cellulare o stampato) al personale all’esterno del negozio si entra saltando la fila. «Non registriamo problemi tra i clienti in coda e gli accessi agevolati», assicura Andrea Pertegato, responsabile della comunicazione di Coop Lombardia. Al momento il servizio è attivo all’Ipercoop Bonola, Piazza Lodi e Baggio, e nelle Coop Milano Palmanova e Milano Arona. «Dal 6 al 14 aprile sono state oltre 9mila le prenotazioni effettuate. Visto il gradimento, e l’effettiva funzionalità, stiamo operando per estenderlo anche al resto della rete di vendita».


Il peso dei prodotti alimentari nel paniere di spesa delle famiglie è salito a marzo dal 18,1 al 28,2%: lo rileva l’Ufficio studi di Confcommercio Milano, all’interno però di un quadro generale dei consumi sconfortante. Nelle province di Milano, Monza Brianza e Lodi la spesa è calata del 31%, con una perdita complessiva di 1 miliardo e 857 milioni di euro. Solo per la Città metropolitana il crollo è di 1 miliardo e 424 milioni di euro.

CORRIERE.IT

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