La curva non avvicina la Fase 2

L’Italia registra altri 566 decessi e supera così quota 20 mila vittime. Dalla Lombardia, soprattutto, arrivano quelli che vengono definiti “dati non soddisfacenti”: 280 morti e un aumento di 1.262 positivi nonostante siano stati fatti quattromila tamponi in meno rispetto a ieri. Milano resta osservata speciale. 

In questo contesto, all’insegna del motto “con gradualità, ma ripartire” possono riaprire cartolibrerie, librerie, negozi per bambini e neonati e possono rimettersi in moto diverse attività produttive (come la silvicoltura, la manutenzione delle aree forestali, le opere idrauliche) e ricominciare il loro lavoro anche alcune aziende.

Si conferma però la costante della grande confusione nella catena di comando, con le Regioni che a colpi di ordinanza vanno ancora una volta in ordine sparso. Ecco allora i nuovi provvedimenti del governatore veneto, Luca Zaia, che allentano le misure governative virando su un “lockdown soft”: ai runner viene tolto il vincolo dei 200 metri, sì alle grigliate e ai picnic in famiglia, sì ai mercati a cielo aperto. Ma anche obbligo di mascherina e guanti per chi esce di casa, divieto di uscire per chi ha la febbre. Altre ordinanze regionali, invece, sono più restrittive rispetto alle prime riaperture annunciate dal premier Giuseppe Conte: Lombardia e Piemonte, dove non sarà consentita la riapertura di librerie e cartolerie. Se ne riparlerà il 3 maggio. La vendita dei prodotti di cancelleria continuerà negli esercizi commerciali già autorizzati. Analogo discorso anche in Emilia Romagna dove sono state confermate le misure ulteriormente restrittive già in vigore e che sarebbero scadute oggi. Comprese quelle relative alle province di Piacenza e Rimini, al capoluogo di Medicina e alla frazione di Ganzanigo, dove restano sospese le attività di commercio al dettaglio di carta, cartone e articoli di cartoleria, di libri, di vestiti per bambini e neonati. In questa corsa tra chi allenta e chi stringe, anche la Regione Lazio emette un’ordinanza: riapertura delle librerie dal 20 aprile, chiusura delle attività commerciali il 25 aprile e il primo maggio, proroga fino al 3 maggio dell’attuale disciplina oraria dei negozi.

In un tira e molla fra politici e scienziati, difficile immaginare di conciliare la posizione del sottosegretario al Mibact Lorenza Bonaccorsi che parla di un’estate al mare – “stiamo lavorando per far sì che possa essere così” – e quella di Gianni Rezza che vede un futuro in cui “dovremo mettere toppe in continuazione, dando per assunto che il virus continuerà a circolare. Ogni volta che si creeranno dei cluster dovremo essere prontissimi a identificarli e a contenerli. Dobbiamo rafforzare la medicina del territorio, le app sono utili ma servono uomini”. Sulla app sta lavorando una task force di 74 persone coordinate dal ministero dell’Innovazione. Sulla Fase 2 sta lavorando la task force di Vittorio Colao con 17 esperti. Altrettanti compongono quel Comitato tecnico-scientifico che tiene sotto stretta osservazione la curva del contagio. Dallo stop and go di questa “Carica dei 101”, uno più uno meno, dovrebbe arrivare un piano per la Fase 2. Ma prima quella curva deve prendere la discesa.  

L’HUFFPOST

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