Conte avverte la Germania: “Attenti, oppure ognuno farà per sé”. Orlando (Pd): “Fa bene ad essere duro con l’Ue”

In ogni caso, precisazioni a parte, è chiaro che si alzano i toni e il motivo è evidente: alla vigilia del secondo round dell’Eurogruppo di domani, la riunione dei capi di Stato e di governo dei paesi Ue, il premier usa parole molto dure proprio alla Bild Tv, l’emittente del più diffuso giornale tedesco. Chiede una «reazione solida, forte e comune» al Covid-19, altrimenti  «ne soffriranno anche i cittadini tedeschi, non solo quelli italiani». E fa capire che la Germania non deve temere di dover pagare il conto del debito italiano. «Vanno potenziati gli strumenti attuali, di politica monetaria e fiscale e noi paghiamo i nostri debiti, non chiediamo soldi ad altri. Non credo che la Germania avrebbe vantaggi economici se gli altri Paesi cadessero in una forte recessione». Il premier riunisce a Palazzo Chigi una sorta di gabinetto di guerra con il titolare dell’Economia Roberto Gualtieri e il ministro degli Esteri Di Maio, per fare il punto in vista del vertice di domani, che tirerà una riga, un prima e un dopo l’Europa come l’abbiamo vissuta fin qui. Coronavirus, effetti paragonabili alla Seconda Guerra, come può essere risollevata l’economia?

E in tutto ciò il governo frena sulla riapertura del paese, chiesta a gran voce da più parti, specie dalle categorie produttive, che potrebbe però ancora rivelarsi prematura. Non è solo il premier a farsi cauto, specie dopo i dati di oggi che mostrano un nuovo rialzo dei contagi. «Sono fiducioso – dice Conte  – che proseguendo su questa linea riusciremo a uscire dalla fase più critica dell’emergenza. Però attenzione gli stessi scienziati consigliano di non attenuare affatto le misure restrittive».

Il vicesegretario Pd Orlando è più esplicito. «E’ pericoloso parlare ora di riapertura, quando non ci sono le condizioni sanitarie per farla. È un modo per allentare la tenuta. Questa è una discussione che va fata quando inconfutabilmente la curva del contagio è scesa». L’economia in quark – In momenti come questi va fatto più deficit, quando cresceremo si ridurrà il debito

LA STAMPA

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