Scordiamoci gli eurobond. Soluzione a tre: Mes, Bei e il piano Sure della Commissione

In merito al Mes, “per l’Italia è uno strumento inadatto a gestire questa crisi nella forma attuale – insiste Gualtieri – Come ha detto il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, solo un Mes senza condizionalità che conservi del vecchio meccanismo solo il nome, diventando di fatto un fondo per la lotta alla pandemia, potrebbe essere adeguato a concorrere, insieme agli altri strumenti, a una risposta europea all’altezza della sfida che deve essere imperniata su soluzioni nuove”.

Ma il pacchetto con tre strumenti di azione arriva da Berlino. Ecco le parole del ministro e vice-cancelliere Scholz: “Ci sono tre pilastri su cui si intende puntare”, il primo è che gli Stati membri dovrebbero essere autorizzati a prendere in prestito dal Meccanismo europeo di stabilità “una somma equivalente al due per cento della loro performance economica”. Ciò consentirebbe loro di stabilizzare le finanze pubbliche senza dover pagare premi elevati. “Per l’Italia sarebbero circa 39 miliardi di euro”.

Inoltre, continua il ministro tedesco, la Banca europea per gli investimenti dovrebbe essere messa in condizione di “prestare 50 miliardi di euro alle aziende che ne hanno urgente bisogno”. E come terzo punto, gli Stati membri dell’Ue dovrebbero essere aiutati a far fronte all’improvviso aumento della disoccupazione: “La Commissione Ue ha appena presentato delle proposte in merito che ricordano la mia idea di un sistema di riassicurazione della disoccupazione”.

Oggi il Consiglio di amministrazione della Bei, la Banca europea per gli investimenti, ha deciso di proporre all’Eurogruppo la creazione di un fondo di garanzia di 25 miliardi che consentirà di offrire alle imprese europee liquidità per effettuare investimenti fino a circa 200 miliardi.

Al momento comunque, nemmeno la proposta francese di un fondo che emetta un bond comune a 5-10 anni per finanziare uno stimolo fiscale per la ripresa dovrebbe passare all’Eurogruppo. La Francia condivide il pacchetto tedesco, benchè non abbia del tutto abbandonato l’asse con l’Italia sugli eurobond. Roma comunque tratta sulle condizioni light del Mes, ancora tutte da scrivere. E soprattutto insieme a Spagna, Portogallo, Irlanda, Grecia non ottiene gli eurobond. Nemmeno per sogno, almeno finora.

L’HUFFPOST

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